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Pistola puntata alla testa di un medico: “Se mia moglie muore ti sparo”

L’equipaggio del 118 dell’ospedale San Gennaro, giovedì sera intorno alle 21 secondo quanto denunciato dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, riceve la chiamata per un intervento a Calata Capodichino in soccorso di una signora anziana colta da malore.

Una volta entrato nell’abitazione il medico soccorritore si vede puntare una pistola alla testa dal marito della signora che esclama: ‘Se mia moglie muore ti sparo’. Dopo lo spavento iniziale i soccorritori sono riusciti a chiamare le forze dell’ordine che sono intervenute fermando l’aggressore al quale è stato revocato il porto d’armi. La paziente è stata poi trasportata all’ospedale Cardarelli dove le è stata riscontrata una lieve tachicardia.

“Si tratta della 65ma aggressione denunciata dall’associazione dall’inizio dell’anno – ha commentato Francesco Emilio Borrelli deputato di Europa Verde – ma purtroppo se ne registrano tante di più che spesso non vengono nemmeno segnalate. Ci troviamo di fronte a una escalation di violenza nei confronti del personale sanitario a dir poco preoccupante che va fermata prima che accadano episodi tragici. Non è tollerabile che il servizio di emergenza del 118, le corsie degli ospedali, i pronto soccorso, diventino una prima linea dove è possibile devastare, minacciare, offendere con coltelli e oggetti contundenti medici e infermieri e finanche sparare con armi da fuoco. Il vero problema è che di fronte a centinaia di episodi del genere nessun aggressore ha trascorso nemmeno un giorno in galera. In questo modo si dà un chiaro segnale al violento di turno che i presìdi ospedalieri sono zone franche dove ha la meglio chi usa la forza. Oltre a chiedere la presenza fissa di forze dell’ordine nei nosocomi ritengo indispensabile che si adotti la massima severità nel giudicare questi delinquenti che mettono a rischio l’incolumità altrui e causano l’interruzione dei servizi sanitari di emergenza”.