Il laboratorio teatrale permanente “Le voci di dentro”(www.levocididentrosecondigliano.org) è un progetto nato due anni fa all’interno dell’Istituto Penitenziario di Secondigliano per iniziativa degli artisti Luca Di Tommaso, Monica Pinto e Guido Primicile Carafa, attivi nel Carcere di Secondigliano già dal 2014 con l’Associazione di Promozione Sociale “P.E.R.SUD”.
Intorno a questo progetto si sono raccolte negli anni diverse decine di detenuti, in vari reparti dello stesso Istituto. Gli allievi attori del reparto Adriatico, che costituiscono lo zoccolo duro del laboratorio, hanno già realizzato due spettacoli - Io ho un sogno e Io non ci casco - collaborando anche alla costruzione della loro drammaturgia. L’opera di Raffaele Viviani è tra le più rappresentative della tradizione teatrale e musicale napoletana. Una tradizione che parla del popolo e al popolo, incentrandosi su personaggi, situazioni, storie e temi che il popolo napoletano ha vissuto sulla sua pelle. Affidare poesie come Guaglione, Gnastillo, Carcerato, Quanno cummanne tu, Scurdato ‘nterra all’isola, ‘O ritorno e canzoni quali Bammenella, Canzone ‘e sotto ‘o carcere, ‘O carro de’ disoccupati, ‘A rumba d’ ‘e scugnizzi a persone che della strada, delle sue cadenze linguistiche, dei suoi atteggiamenti, delle sua teatralità e della sua musicalità sono viscerali conoscitori, vuol dire tradurre Viviani in un linguaggio scenico a lui profondamente adatto.
“I detenuti interpreti di VIVIANI. POESIE E CANZONI hanno energia, entusiasmo ed in molti casi un notevole talento – dichiarano in una nota Luca Di Tommaso, Monica Pinto, Guido Primicile Carafa - Pur non avendo ancora acquisito tutti gli strumenti della tecnica recitativa e vocale, hanno imparato che il lavoro teatrale è dedizione, attenzione, ascolto, cura dell’altro e del gruppo. Con una compagnia così, il Brecht napoletano sembra rinascere a nuova vita”.
Attraverso quadri scenici di grande impatto emotivo sull’amore, sul lavoro, sulla vita carceraria, sulla vita della strada, le meravigliose corde di uno dei massimi poeti nostrani si trasferiscono nei vissuti, nei corpi, sui volti e in queste… “voci di dentro”.
Viviani, poesie e canzoni
regia e direzione musicale di Luca Di Tommaso, Monica Pinto e Guido Primicile Carafa; con i detenuti del reparto Adriatico del Carcere di Secondigliano partecipanti al laboratorio permanente “Le voci di dentro” e la partecipazione di Monica Pinto, Guido Primicile Carafa, Paolo Del Vecchio, Julia Primicile Carafa; costumi Bernardo Angelino in collaborazione con il laboratorio di sartoria del reparto Mediterraneo del Carcere di Secondigliano coordinato da Tiziana Puma; assistente alla regiaFrancesca Murru.
Si ringraziano Cantieri Viviani coordinamento artistico Giulio Baffi - consulenti Antonia Lezza e Pasquale Scialò, Direzione e Comando del Carcere di Secondigliano, Agenti di Polizia Penitenziaria_produzione esecutiva a cura di Le Nuvole/Casa del Contemporaneo e di Aps P.E.R.SUD.