Tra sigle e scissioni, la storia della sinistra lunga un secolo -  Corriere.it

di Lucio Garofalo

In Italia, da oltre vent'anni la sedicente "sinistra", non avendo più dei punti di riferimento ideologici, né una netta ispirazione anti-capitalistica ed anti-imperialistica, né una piattaforma politica seria, coerente e credibile agli occhi delle fasce popolari subalterne, vale a dire un programma convincente, radicale ed alternativo rispetto all'egemonia del "pensiero unico", valori e contenuti antagonistici rispetto all'ideologia neoliberista, ebbene, tale "sinistra" ha oramai perso ogni bussola e naviga in maniera disorientata.

Per cui si limita a denigrare i propri avversari (ieri era Berlusconi, oggi Meloni e Salvini), etichettandoli come "fascisti", "razzisti", "sovranisti". Non a caso, oggi in Italia tale "sinistra" è diventata il più devoto servitore del capitalismo finanziario, monopolista e globalista. Esorterei chiunque a smentirmi. È pertanto inevitabile che nella voragine politica e sociale aperta da quella "sinistra", si inseriscano altre forze o movimenti politici, di orientamento "populista", ben disposti ad ergersi al rango (non facile) di "paladini" dei diritti economici e sociali delle masse lavoratrici. Finora un simile ruolo di "surrogazione" della "sinistra" (leggasi PD e dintorni) è stato svolto, nel bene e nel male, dal Movimento 5 Stelle. Nel futuro dovrebbe essere assunto finalmente da un soggetto politico davvero di classe e comunista.