di Lucio Garofalo
Il "Giorno della Memoria" è una ricorrenza istituita per legge (il 20 luglio del 2000) e si ripete ogni 27 gennaio per rinnovare il ricordo terribile della Shoah, vale a dire degli stermini di massa e delle persecuzioni commesse verso il popolo ebraico e le altre vittime dei crimini nazisti perpetrati durante il secondo conflitto mondiale.
La memoria e la consapevolezza degli orrori e delle aberrazioni del passato perseguono una finalità pedagogica ben precisa nei riguardi delle giovani generazioni, cioè prevenire ed evitare il ripetersi (nel presente e nell'avvenire) di simili mostruosità. Ma oggi è in atto nella Striscia di Gaza qualcosa di simile, uno sterminio di massa perpetrato dall'esercito israeliano a scapito della popolazione palestinese, per cui non può essere assolutamente ignorato dal mondo della scuola e dalle istituzioni deputate alla formazione culturale ed educativa delle nuove generazioni. Ignorare o far finta che non accada un genocidio o qualcosa di simile, temo che rischi di dimostrare una sorta di "omertà" ed una forma di complicità morale, che sarebbe assolutamente grave ed imperdonabile.