di Clementina Leone
La voce e la scrittura, da sempre insieme alla musica sono state le armi a disposizione del genere umano capaci di rivoluzionare il mondo. Forse fu anche per questo che, l' invenzione della radio caratterizzò l'inizio del XX secolo.
Difatti, fin da subito stupì il pubblico fornendo notizie e intrattenimento con un' immediatezza mai pensata prima. Oggi la stessa, si è trasformata molto più di quanto Tesla o Marconi potessero immaginare visto che è costantemente in evoluzione per stare al passo con la tecnologia attuale, con stazioni satellitari e internet in streaming che stanno guadagnando porzioni di mercato. Il futuro dell’invenzione della radio comunque è ancora da osservare, anzi da ascoltare. Dunque da una parte quella vecchia in grado di riunire migliaia di persone virtualmente connesse tra loro e all’ascolto di una trasmissione radiofonica (come nel celebre film “I love radio rock”), dall’altro il mondo di oggi e lo streaming, che dà voce a tutti in maniera democratica (nessuno escluso, grandi network o piccole realtà) ma forse frammentando i possibili utenti e ascoltatori. "Radio Punto Nuovo" invece, è una delle emittenti radiografie che più delle altre riesce a fare la differenza mantenendo i suoi programmi al passo con i tempi senza dimenticare il passato. Ma non finisce qui, grazie al lavoro svolto in maniera magistrale da parte dei suoi componenti riesce a toccare le corde dell'anima dei suoi ascoltatori. Un brano musicale può riportare la nostra mente indietro nel tempo a eventi, persone o luoghi ormai dimenticati. Questo tipo di esperienza è noto come “memoria autobiografica evocata dalla musica”, un fenomeno che spesso si presenta come un ricordo assolutamente involontario che regala alle nostre giornate le "sfumature giuste". Quando l’Alzheimer precoce di Carol Howard, una biologa marina morta nel 2019, peggiorò, spesso non riusciva neanche a riconoscere suo marito. Una volta le successe di presentarlo a qualcuno come suo padre. Lui ora racconta che però se solo sua moglie sentiva una canzone di Simon e Garfunkel degli anni Sessanta poteva cantarne ogni parola senza sforzo. La capacità della musica di evocare ricordi così vividi è un fenomeno già ben conosciuto dai ricercatori. Può innescare accesi ricordi degli anni passati per molti più intensamente che ogni altro senso come il gusto o l’odorato. Questo tipo di esperienze possono provocare emozioni profonde che altro non sono che la vera essenza delle nostre giornate.