Maiori, Comitato per referendum abrogativo scrive a Sindaco e Consiglio  comunale. La lettera - Il Quotidiano della Costiera

Il Comitato Referendario di Maiori critica il Sindaco Antonio Capone e la sua maggioranza per aver evitato l'attivazione del procedimento previsto dallo Statuto comunale (art. 79), necessario per valutare i quesiti referendari contro il depuratore consortile e la galleria Maiori-Minori. L'istituzione di una commissione consiliare non votata per elaborare un nuovo regolamento viene definita una violazione dei diritti dei cittadini. Il Comitato chiede l'applicazione delle norme esistenti e annuncia la prosecuzione dell'azione amministrativa per garantire il rispetto della democrazia.

Di seguito il comunicato integrale.

Ennesimo, quanto puerile, stratagemma del Sindaco e della sua maggioranza, inteso ad evitare di attivare il procedimento ex art. 79 dello Statuto con la costituzione dell'apposita commissione, unica idonea, al momento, a stabilire l'ammissibilità o meno dei quesiti referendari posti dal Comitato.

L'espediente, misero quanto piccino, proposto dal Sindaco e accolto, forse anche inconsapevolmente, da tutti, di nominare una commissione consiliare senza neppure votarla, per approntare un nuovo regolamento, è una gravissima compromissione del diritto dei cittadini di partecipare attivamente alla vita civile attraverso lo strumento previsto dalla legge fondamentale del Comune, e precisamente dallo Statuto.

Anche il ragazzo delle medie, che studia un po' di educazione civica, senza essere né Sindaco né Consigliere, sa bene che un'istanza presentata oggi va esaminata nei termini e nei modi previsti dalla normativa vigente e non in base a quella che ora l'Amministrazione vuole darsi per il futuro.

C'è l'esigenza di modificare o dare vita ex novo a un regolamento? Lo si faccia subito, nessuno lo vieta, ma, nello stesso tempo, il Sindaco e l'Amministrazione hanno il sacrosanto dovere di applicare gli strumenti legislativi esistenti e quindi di dare vita alla costituzione della commissione prevista dall'art. 79 e alla conseguente sottoposizione della richiesta del Comitato.

Il Comitato e i sottoscrittori, i settantotto, vogliono essere tolleranti, ma fessi no, e perciò continuano la loro azione in sede amministrativa.