“Oggi in commissione Aree intere abbiamo approvato il protocollo d'intesa con la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) Campania. Il documento nasce dalla consapevolezza che la sinergia tra istituzioni e associazioni può rafforzare notevolmente i nostri sforzi per favorire lo sviluppo delle aree interne della nostra regione.
Con la firma di questo protocollo ci impegniamo a promuovere progetti che rafforzino il tessuto sociale ed economico delle nostre comunità, con un focus particolare sulla rinascita delle filiere produttive locali. Vogliamo favorire il rilancio economico e sociale del territorio e consentire nuove forme di occupazione per i giovani residenti attraverso l’insediamento di nuove attività produttive, riducendo, così, il rischio di marginalizzazione e di declino demografico”. A dirlo è il presidente della commissione speciale Aree interne Michele Cammarano a margine dell’approvazione del protocollo d’intesa con Cia Campania.
“In qualità di presidente di Cia Campania – afferma Raffaele Amore - non posso fare a meno di esprimere con fierezza la soddisfazione per il riconoscimento della commissione speciale Aree interne del Consiglio Regionale per la Campania della mission della nostra organizzazione in queste aree così preziose del Paese e della nostra regione, e al tempo stesso così delicate, oggetto negli ultimi anni di uno spopolamento deteriore, che ne penalizza ruolo economico e funzione sociale”.
“Cia Campania in tutte le sue articolazioni territoriali, metterà a disposizione del Consiglio Regionale e di questa Commissione tutti gli strumenti di analisi e di proposta per raggiungere i comuni obiettivi. Ricordo che Cia persegue il duplice obiettivo – conclude Amore - di migliorare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (e quindi di “cittadinanza”) e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale delle aree interne della Campania, puntando sulla rinascita delle filiere produttive locali e sulla promozione di nuove filiere (per favorire l’accesso al “mercato”) e animare i borghi rurali per uno sviluppo diverso di turismo sostenibile”.