di NICOLA ARPAIA
«I crolli che si sono verificati in questi giorni tra Positano e Praiano e la frana caduta sulla spiaggia di Conca dei Marini dimostrano ancora di più la fragilità del nostro territorio.
Gli eventi franosi hanno mostrato la veridicità delle nostre denunce e delle nostre preoccupazioni, rispetto alla necessità di tutelare l’ambiente naturale della Costiera Amalfitana contro l’erosione naturale e l’azione antropica. Smottamenti che hanno paralizzato le vie del mare dopo gli eventi disastrosi di questo inverno. È necessario ora un Piano Strategico - Strutturale fondato sul principio della sostenibilità. Basta interventi tampone. Sono stati investiti 6milioni di Euro per risanare i costoni della costiera ed evitare questo disastro. In qualità di commissario, De Luca aveva i poteri e la responsabilità di fare presto. Gli interventi erano previsti sin dal lontano 2009 dagli accordi di programma nazionali e i fondi disponibili dal 2012. Poi un rimpallo continuo fra commissari ed enti attuatori che ha portato alla pubblicazione del bando dei lavori solo nel novembre di quest'anno da parte dell'ANAS. Un corto circuito burocratico sulla pelle dei cittadini la cui piena responsabilità, mai come in questo caso, è da ascrivere all'inerzia del governo regionale, all'incapacità di gestire i soldi pubblici e di valutare le priorità dei nostri territori»: afferma il consigliere Michele Cammarano. «Il Governatore De Luca è sempre stato prodigo di parole in questi anni e di gesti “plateali”, ma la realtà è che nulla o poco è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio campano, nulla che abbia portato ad un reale miglioramento delle tante criticità che da anni attendono di essere risolte. La Costiera Amalfitana è patrimonio Unesco e necessita di una visione di insieme che si allarghi al bacino idrografico. Tutela dell’ambiente, difesa del suolo e delle acque, pianificazione urbanistica sono interconnessi: ne abbiamo avuto conferma nei recenti episodi alluvionali. I piani urbanistici, i tunnel che deturpano il paesaggio e traforano le montagne che crollano a mare (come il recente foro approvato a tempo record dalla giunta regionale, dell’importo di 18milioni di euro a cui ci siamo opposti), senza le necessarie indagini geologiche ed idrogeologiche, non sono più ammissibili. La fascia costiera va tutelata».