“L’indagine sulle graduatorie per l’assegnazione dei fondi previsti dai Piani di sviluppo rurale, rivelata dal quotidiano Il Roma e che ha portato al sequestro di documenti e atti negli uffici salernitani dell’assessorato regionale all’Agricoltura, è l’epilogo naturale di una gestione incapace e raffazzonata, da parte della giunta regionale, di risorse fondamentali per il rilancio del comparto agricolo della Campania.
Il meccanismo dell’autocertificazione ha già portato ad annullare il 50% delle domande nella sola provincia di Salerno, per non parlare della concentrazione in pochi bandi di gran parte delle risorse rurali per 7 anni (Psr 2014-2020). Ed è singolare che, in relazione a uno dei bandi, nella sola provincia di Salerno sia stato presentato oltre il 50% delle istanze rispetto a tutte le altre province. Inevitabile il caos ingeneratosi, sul quale si concentrano oggi le verifiche della magistratura”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano.
“A pagarne lo scotto, ad oggi, sono i tantissimi imprenditori e i titolari di giovani imprese che hanno investito risorse importanti in attesa dei fondi a cui hanno diritto, ma che da oltre due anni non vengono loro erogati. Essendosi indebitati ed essendosi esposti a uno sforzo notevole, molti di questi rischiano oggi il fallimento, con ricadute catastrofiche sul comparto, senza dimenticare quanti dipendenti di quelle stesse aziende perderanno il loro posto di lavoro. Non solo in questi quasi cinque anni la Regione Campania non è stata in grado di produrre alcuna iniziativa per il rilancio del settore agricolo, ma grazie a una totale disorganizzazione la gestione De Luca-Alfieri-Caputo ha contribuito addirittura ad affossarla”.