1° maggio, Festa Internazionale dei Lavoratori - Focus.it

C’è da sapere che la giornata dedicata ai lavoratori che viene celebrata in tutto il mondo il 1° maggio, nasce con l’intento di ricordare i sacrifici e gli obiettivi sociali ed economici ottenuti dopo lunghe battagli dai movimenti sindacali con i lavoratori.

A Chicago, nei primi giorni di maggio, scoppiarono numerose proteste e scontri da parte dei lavoratori per ridurre l’orario di lavoro giornaliero, da 12 o addirittura 16, ad 8 ore al giorno. Gli scontri provocarono delle condanne le cui sentenze indignarono gli operai di tutto il mondo e la festa del primo maggio divenne ufficiale in Europa dal 1889 e poi introdotta in Italia due anni dopo.

I tempi cambiano ma le battaglie sindacali continuano e si evolvono reclamando diritti che, sebbene costituzionalmente garantiti, ancora oggi sono preclusi - in nome di una specificità di comparto - a migliaia di donne e uomini che quotidianamente si dedicano alla sicurezza del Paese.

T.A.R., Consiglio di Stato, Corte Costituzionale, CEDU, sono questi i campi di battaglia dei sindacati militari dove oggi sono costretti a fare giurisprudenza con numerose udienze per giungere a sentenze e garantire sicurezza e tutele a tutte le categorie; sia a chi è preposto alla gestione dei compiti istituzionali sia a chi e deputato a svolgerli.

Purtroppo si ha sempre paura del cambiamento e ciò è stato evidenziato lo scorso anno con le criticità nella Legge che ha disciplinato le associazioni sindacali militari; limitazioni e restrizioni che non giovano a nessuno e non si da cenno, ancora oggi, da parte del Governo, di uscire dalla comfort zone se conferma che è disposto ad incontrare i sindacati militari ma a concedere solo tre minuti per ogni sigla. Quanto riferisce la segreteria Provinciale NSC di Napoli che continua: non ci stanca ricordare che corre la necessità di creare momenti di unione utili a riflettere sui diritti costituzionalmente garantiti con l’auspicio di un intervento legislativo per garantire ai Carabinieri gli stessi diritti associativi attualmente garantiti alle altre Forze di Polizia partendo dalla stesse definizione del concetto di forze di polizia e quindi dall’art.16 e 24 della L.121/81.

Nel ricordare i martiri di Chicago, morendo, August Spies, uno dei condannati, disse: “verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi”.