Le Gomorre servono solo a scandalizzare i borghesi. Ai ragazzi di periferia  io porto Shakespeare, la bellezza è il vero riscatto" | L'HuffPost

Giovedì 23 dicembre alle 19.30 al Teatro Mercadante, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, parte la rassegna ‘Natale a Napoli 2021’, con lo spettacolo Concerto per una fiaba di Mariano Bauduin, voluto e promosso dal Comune di Napoli grazie alla collaborazione con la Città Metropolitana di Napoli. 

Lo spettacolo è ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti. È obbligatoria la prenotazione dal sito www.comune.napoli.it/concerto-per-una-fiaba, per info scrivere a o chiamare il numero 081 3425603. Green pass rafforzato obbligatorio.

"Nella fase delicata che stiamo attraversando, in cui resta necessaria la massima prudenza, per vivere con lo spirito giusto le festività natalizie abbiamo predisposto una serie di eventi dal grande valore culturale in grado di mettere in luce le straordinarie espressioni artistiche della nostra città nei luoghi simbolo della cultura a Napoli", ha commentato il sindaco Manfredi.

Dalla canzone barocca al rap metropolitano, un viaggio in musica e parole nella cultura e nel culto del Pentamerone di Giambattista Basile. La drammaturgia curata da Bauduin parte da un testo inedito di Mario Brancaccio, che ripercorre la vita del Basile con sapiente linguaggio barocco, intrecciandola con alcuni dei ‘trattenemienti’ del Cunto, tra cui Gatta Cenerentola e La vecchia scorticata, restituiti al pubblico attraverso le tecniche dell’oralità. Il concerto-spettacolo, organizzato da Il Canto di Virgilio in collaborazione con Gli Alberi di Canto Teatro di Mariano Bauduin, naviga attorno alla fiaba e alla sua più alta concezione, senza escludere le matrici colte e quelle popolari, ma attraversandone le formule e le espressioni, dalla canzone popolare a quella “pop” di Carlo Faiello, dalle villanelle – rielaborate da Michele Boné - alle moresche, dalla canzone barocca al rap metropolitano di Paolo Romano.

Ad eseguire brani e testi Mario Brancaccio, Lello Giulivo, Antonella Morea, Maurizio Murano, Paolo Romano, Anna Spagnuolo e Patrizia Spinosi.

«Che il Cunto de li Cunti tragga la sua materia dalle fiabe popolari napoletane è ben risaputo, ma è anche una complessa opera letteraria, connotata da un raffinato e composito linguaggio – scrive Bauduin nelle note di regia -. Abbiamo concepito una drammaturgia che mettese in evidenza cosa si è mosso attorno alla complessa elaborazione del Pentamerone, e abbiamo provato ad immaginare quanto di quei linguaggi, oggi, abbiano trovato nuove formule espressive. Se Giovan Battista Basile fosse nato nella nostra epoca, quali modelli linguistici avrebbero stimolato la sua scrittura?».