"Ci scusiamo per i disagi verificatisi in questi giorni, purtroppo si sono sommate una serie di problematiche. Molti cittadini sono venuti presso il centro vaccinale per chiedere informazioni o senza prenotazione; gli anziani, poi, quasi sempre sono accompagnati, determinando un raddoppio delle persone presenti".
Così il direttore dell'ospedale di Giugliano, Quinto Nunzio. "Inoltre - prosegue - i tempi richiesti per una vaccinazione prima del blocco di AstraZeneca erano 7 minuti, ora si attestano sui 25 minuti. Sono tante le persone che, senza necessità medica, pretendono la vaccinazione con Pfizer; si sono anche verificati episodi di richieste violente che abbiamo dovuto gestire con le Guardie Giurate. Tutto ciò rallenta molto le operazioni, crea grande stress alla struttura e mette a rischio il buon andamento della campagna. Chiediamo perciò ai cittadini di rispettare gli orari degli appuntamenti, non presentarsi senza prenotazione e attenersi alle indicazioni dei medici". Entro l'8 aprile, spiega una nota, a Giugliano saranno allestite le strutture vaccinali presso la Scuola Rita Levi Montalcini nell'area Gb Futura e presso il Palazzetto dello Sport in via Casacelle. Su tutto il territorio dell'Asl, invece, saranno attivati complessivamente sette nuovi centri già nella prima metà di aprile presso palestre e centri sportivi. "In 70 giorni di attività - chiarisce una nota dell'Asl - sono state somministrate circa 110.000 dosi di vaccino contro il Covid-19 presso l'Asl Napoli 2 Nord. A Giugliano, per esempio, il centro vaccinale allestito nei locali adiacenti l'ospedale ha fatto registrare un'elevata produttività con una media di oltre 280 dosi al giorno per un totale di circa 20.000 somministrazioni a partire dallo scorso 5 gennaio. Questo dato e la necessità di assicurare i servizi vaccinali alla terza città più popolosa della Campania aveva già indotto l'Asl a programmare l'attivazione di altri due centri vaccinali sul territorio cittadino per garantire la vaccinazione di massa". L'Azienda, infine, ha fatto sapere di stare richiamando i medici di famiglia "a garantire la propria collaborazione, prestando la massima attenzione alla segnalazione di fragilità e non indirizzando i pazienti presso i centri vaccinali, a meno di una convocazione da parte dell'Asl".