BAIA SOMMERSA, L'ATLANTIDE O LA BEVERLY HILLS NAPOLETANA
Chi non ha mai sentito parlare di Atlantide , la civiltà greca oltre le Colonne d’Ercole , inghiottita dal mare, leggenda originata nei dialoghi di Platone, Timeo e Crizia?
Baia, poco lontana da Pozzuoli, dalla fine dell’età repubblicana fino all’ottavo secolo ha rappresentato per le aristocrazie romane il centro nevralgico dello svago e dei divertimenti dell’epoca, la città più lussuriosa dell’impero romano.
Capri, Saint Tropez e Beverly Hills non avrebbero mai raggiunto una mondanità così spinta come quella che poteva vantare Baia. Il golfo di Pozzuoli era la meta dell’alta società romana e possedere una villa qui era una questione di prestigio. Artisti, patrizi e sovrani del tempo vi hanno trascorso le ore più “piacevoli”: da Cesare a Cicerone, da Virgilio a Nerone, da Caligola al filosofo Seneca , che le attribuisce bellezze naturali, sottolineando però che era luogo di vizi e dissolutezza. Quanto non era concesso a Roma, si poteva fare a Baia.
Tutto questo fino all'ottavo secolo appunto, quando i Saraceni la saccheggiarono riducendola a una città fantasma. Nei secoli successivi il bradisismo fece il resto: il livello dell’acqua si innalzò fino a sommergere completamente Baia. Fino al 1956, quando il comandante Raimondo Bucher, durante una ricognizione aerea, vide dal cielo quell'intera città romana collocata sui fondali: un tesoro unico nel Mediterraneo a circa 5 – 7 metri sotto il livello del mare, con statue e resti di lussuose ville e di altri importanti edifici romani. Nel 1980, venne alla luce il Ninfeo dell’imperatore Claudio (oggi nel Museo archeologico del Campi Flegrei, che ha sede nel Castello Aragonese di Baia), che raffigurava l’episodio dell’Odissea in cui Ulisse viene fatto prigioniero dai Ciclopi, le cui origini storiche affondano le radici in Sicilia.
Baia sommersa, dal 2002 area marina protetta si estende su un’area di 178 ettari ed è visitabile in diverse modalità: si va dalle barche con il fondo trasparente, allo snorkeling fino alle immersioni guidate. Prevede 6 punti di escursione differenti. Ecco gli itinerari:
- Città sommersa (-5 mt.): sito archeologico di straordinario interesse scoperto nel 1956 dal comandante Raimondo Bucher. Sono visibili i resti dell’antica città romana di Baia, sprofondata in mare a causa del bradisismo e definita da molti la “Pompei subacquea”. Mosaici, colonnati e perimetri di edifici rendono suggestiva questa meravigliosa immersione.
- Villa dei Pisoni (-6 mt.): rovine di un’antica villa risalente all’epoca della Roma imperiale. Originariamente apparteneva alla famiglia dei Pisoni e successivamente confiscata da Nerone. Oltre alle rovine delle colonne e dei corridoi che circondano un grande giardino, è anche possibile osservare una grande fontana e una piscina termale ben conservato. L’intera area è ora l’habitat preferito di una grande famiglia di corvinas.
- Villa a Protiro (-6 mt.): anche questa villa con il suo particolare porticato, e’ possibile ammirare splendidi affreschi e un mosaico, ben conservato, sono ancora visibili i resti di antichi magazzini e delle strutture termali.
- Portus Julius (-6 mt.): sito archeologico di straordinario interesse tra l’Averno e il Lucrino, potrete scoprire le rovine della grandiosa struttura portuale, adibita ad arsenale della flotta romana, pavimenti, colonne, mosaici e le pareti di grandi dimensioni in latericium e opus reticulatum, straordinariamente conservati rendono questa immersione una meravigliosa esperienza.
- Secca Fumosa (-13 mt.): su di un fondale sabbioso si ergono 12 piloni in opus reticulatum resti della barriera frangiflutti dell’antico Portus Julius. Qui è visibile il fenomeno delle “fumarole”, colonne di bolle di origine vulcanica che escono dalla sabbia! Ci sono anche sorgenti di acqua calda e una ricca fauna.
- Il Ninfeo (-7 mt.): dell’imperatore Claudio, formato da una sala rettangolare absidata circondata da un corridoio e con 4 nicchie per ogni lato lungo. al centro una vasca con acqua. le cui opere scultoree sono state trasferite nel Museo archeologico dei Campi Flegrei allestito nel Castello Aragonese.
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