SANTA MARIA CAPUA VETERE, SECONDO COLOSSEO AL MONDO E SULLE TRACCE DI SPARTACO
Denominata da Cicerone l'” altera Roma”. a Santa Maria Capua Vetere vi è un’autentica meraviglia, sconosciuta al grande pubblico, l’Anfiteatro Campano, il più antico e il secondo per grandezza rispetto al Colosseo (il terzo per l'Anfiteatro di Pozzuoli. Poteva ospitare fino a 60.000 spettatori. Grazie all’epigrafe, originariamente posta all’ingresso dell’anfiteatro, fu possibile ricostruire parte della sua storia. Costruito da una colonia conquistata da Augusto dopo la battaglia di Azio, intorno al I secolo a.C., fu restaurato da Adriano nel 119 d.C., il quale fece aggiungere statue e colonne. L’imperatore Antonio Pio lo inaugurò nel 155 d.C.. Fu adibito agli spettacoli gladiatori, ai quali vi si assisteva dagli spalti posti tutt’intorno e raggiungibili tramite scalinate interne ed esterne.
Sorgeva nelle sue vicinanze la Scuola dei Gladiatori della città di Capua e qui appunto combatté e si fece conoscere lo schiavo trace Spartaco, passato alla storia per aver guidato nel 73 a.C. una delle più eclatanti rivolte di schiavi dell’epoca, e celebrato nel 1960 nel film Spartacus di Stanley Kubrick. Spartaco nacque in Tracia ulle rive del fiume Strimone (l'odierno fiume Struma, in Bulgaria), tra il 111 ed il 109 a.C. circa, da una famiglia di pastori facente parte della tribù dei Maedi. Si arruolò nell’esercito romano come milite ausiliario ma un giorno decise di disertare, a causa delle frequenti atti razzistici nei suoi confronti. Ma a quel tempo la diserzione era considerato reato da corte marziale, tanto che il soldato fu ridotto in schiavitù e venduto a Lentulo Batiato, capo della scuola di gladiatori di Santa Maria Capua Vetere che costrinse Spartaco a diventare un gladiatore, quindi a battersi contro altri gladiatori, e a fronteggiare bestie feroci. Condizioni di vita talmente disumane da spingere anche altri schiavi ad una rivolta nel 73 a.C .. che inizialmente ebbe successo sull’esercito romano che arretrò fino alle pendici del Vesuvio. Ma malgrado la vittoria Spartaco fu sempre braccato dai romani: La battaglia finale che vide la sua smorte nel 71 a.C. si svolse, secondo Appiano e Plutarco, presso Petelia (forse odierna Strongoli), in Calabria, mentre, ma secondo lo storico Paolo Orosio, presso il fiume Sele tra i territori attuali di Caposele e Quaglietta, a quel tempo in Lucania dove nei decenni passati, ci sono stati ritrovamenti di armature, corazze e spade di epoca romana.
Ovviamente le gesta di Spartaco non potevano lasciare indifferenti il cinema ed Hollywood, tanto che il grande regista Stanley Kubrick, decise di omaggiare il trace, nel 1960 in un film famosissimo che vede come protagonista un giovane Kirk Douglas nei panni di Spartaco.
Oggi dell’Anfiteatro, dei suoi quattro piani possiamo ammirare solo il primo ed una piccola parte del secondo, mentre le gradinate sono andate quasi completamente distrutte. I sotterranei, invece, sono ben conservati e collegati da dieci corridoi con volte a botte, costituiti da settantasei archi in mattoni rosso scuro che servivano da spogliatoi e depositi. A Santa Maria Capua Vetere è possibile fare un tour proprio sulle gesta di Spartaco: oltre l 'Anfiteatro Campano, il luogo da cui presero origine le sue gesta, si visiterà il museo dei gladiatori, scoprendone le tecniche di combattimento ed i vari tipi di armature, il museo archeologico col magnifico Satiro a riposo ed infine il Mitreo, luogo di culto del pagano dio Mithra, venerato dai gladiatori romani.