Interessanti novità in tema di pesca giungono dalla Tunisia. Il 22 agosto e il 27 agosto 2020 si svolgeranno due momenti di approfondimento, con dei focus group, riguardanti il progetto "Surefish", vincitore dei Bandi PRIMA 2019per il settore “agrifood value chain”, filiera alimentare, con un finanziamento di 1 milione e 600 mila euro. Il progetto vede il coordinamento dell'Italia, con la società ENCO SRL e l'Università degli Studi di Napoli Federico II, insieme ad altri quattro Paesi: Egitto, Libano, Spagna e Tunisia.
Al centro dell'idea avviata c'è la valorizzazione e la tutela della pesca, in particolare per acciuga, cernia, tilapia e tonno rosso, con la finalità di garantire la tracciabilità del prodotto ittico nel Mediterraneo e combattere la pesca illegale. Su iniziativa di Slow Food Tebourba Association eGi.&Me. Association, partner del progetto,si terrà a Tebourba, a pochi chilometri da Tunisi, un momento di approfondimento dedicato all'approccio del consumatore verso il prodotto ittico, la tracciabilità, l'autenticità della pesca e un approfondimento sulle aspettative del progetto "Surefish". Nel corso della presentazione del progettoAhmed Saidi, che collabora con l'Università degli Studi di Napoli "Federico II" (Unina), coordinatore del progetto in questione, e capogruppo del Focus Group dibatterà con i consumatori locali per comprendere l'importanza dell'unione della filiera e provare a sviluppare una sinergia in tema di sostenibilità e autenticità del prodotto. Il focus group sarà sviluppato adottando un approccio diagnostico e partecipativo senza ricorrere a domande troppo specifiche. L'obiettivo è comprendere i fattori motivazionali degli ospiti e capire se durante i lavori ci saranno delle richieste specifiche senza influire sulle loro percezioni culturali e sociali. Surefish intende dare slancio e implementare un meccanismo globale di sicurezza, che si avvalga dello sviluppo tecnologico e della ricostruzione della filiera di approvvigionamento della pesca nel Mediterraneo. Il consorzio Surefish, costituito da 13 partner di entrambe le sponde del Mar Mediterraneo (Egitto, Italia, Libano, Spagna e Tunisia), intende lavorare in maniera sinergica diffondendo l'importanza della tecnologia e della competenza su ICT, blockchain, etichettatura e imballaggi intelligenti, diffondendo l'importanza dell'utilizzo di metodi analiticie sensoriali innovativi per la tracciabilità e la valutazione della pesca. Una rivoluzione d'approccio per i piccoli pescatori e le associazioni ittiche della Tunisia. Momenti che possono generare importanti opportunità di partenariato nel settore dell'agricoltura e della pesca in Tunisia, un paese che presenta grandi prospettive di sviluppo, in particolare per le aziende italiane interessate alla trasformazione di prodotti alimentari legati alla pesca e alle forniture di impianti e macchinari.