La Corte d’appello di Salerno ha confermato le condanne emesse in primo grado per gli scontri avvenuti il 22 gennaio 2023 a Pagani tra i tifosi di Paganese e Casertana. I giudici hanno rigettato due appelli, confermando così due condanne a 3 anni e 8 mesi di carcere, mentre tre concordati sono stati ratificati con pene di 4 anni e 3 mesi e 4 anni e 4 mesi.

Sugli scontri di Pagani il criminologo Luca Vincenti, esperto in reati commessi dalle tifoserie violente e dei legami tra queste e la criminalità organizzata, recentemente ingaggiato anche come consulente per la serie tv Netflix 'Acab', ha dichiarato: "Una vera e propria battaglia quella di Pagani, che ha visto il ferimento di un carabiniere, la distruzione di un bus e danni ad auto, abitazioni e negozi. I tifosi coinvolti dovranno rispondere di devastazione, possesso e lancio di oggetti pericolosi, ma anche di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, sarebbe tuttavia opportuno riconoscere le bande da stadio come associazioni a delinquere di più persone. Questo - spiega il professionista - permetterebbe l'attuazione di concrete misure per reprimere il fenomeno e normalizzarlo a livelli 'accettabili', anche perché se tale fenomeno non dovesse essere arginato, nel giro di 10 anni in Italia avremo bisogno di più agenti per risolvere episodi di violenza multiformi sempre più strettamente legati alla criminalità organizzata, che recluta proprio negli stadi la sua manovalanza."

L'esperto, autore di ricerche trentennali come 'Diari di una domenica ultrà', 'Dieci regole per fare il tifo' e 'L'apprendista', che mostrano lo stretto legame tra curve e mafia, ha evidenziato come sia "fondamentale spostare gli investimenti dal controllo 'pedonale' territoriale a quello preventivo di analisi delle relazioni tra i soggetti, intercettando le intenzioni della criminalità organizzata e anticipandone le mosse." Le diverse soluzioni approfondite nel decalogo anti mafia del criminologo Vincenti, sono state in parte recepite dalla legislazione italiana, altre, decisamente importanti, devono ancora essere introdotte al fine di recidere risolutivamente il fenomeno.

"Oltre a inquadrare tali reati nell'ambito dei delitti di associazione a delinquere, è necessario - precisa Vincenti - non trascurare il principio prossemico della tracciabilità, con l'introduzione del braccialetto elettronico per i sottoposti a daspo e condanna definitiva. Occorre poi introdurre l’obbligatorietà del tesseramento e della registrazione in tribunale del Club ultras, in modo da rendere nota l’identità dei tifosi e delle loro 'cariche sociali'. Altrettanto fondamentale è l’obbligo di una sede fisica con un responsabile per ogni gruppo ultrà. Per quanto riguarda la sfera tributaria e fiscale, è essenziale l’iscrizione al registro del commercio o ad enti istituzionali che obblighino i gruppi ultras e i loro club fisici a una contabilità tracciabile. Inoltre, bisogna interdire i rapporti di scambio tra ultras e società di calcio, per evitare che le società e i calciatori subiscano pressioni, minacce ed estorsioni, ed impedire business collegati al mondo calcistico. Doveroso è anche l’accollamento delle spese di gestione dell’ordine pubblico a carico delle società di calcio in quanto aziende private. Infine, per quanto riguarda le forme auto celebrative, bisogna bloccare la diffusione dell’immagine di opinion leader o capi carismatici, poiché consente la monetizzazione sia nel mercato lecito del merchandising, sia in quello illecito proveniente dai reati associati al controllo delle curve."