Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del gruppo Sinistra Italiana – sez. Renato Vangone di Scafati. Abbiamo atteso con grande ansia ed entusiasmo che fosse reso publico il nuovo atto aziendale dell’ASL di Salerno e siamo anche soddisfatti in linea di principio di ciò che vi è contenuto.
A noi cittadini di Scafati interessava innanzitutto sapere se finalmente nel nuovo orientamento generale rientrasse o meno la nostra città nella rete d’emergenza, come lo è stata da sempre e fino alla chiusura per mano dell’ex-Presidente della Regione Caldoro.
Per come stanno le cose adesso Scafati avrà di nuovo il Pronto Soccorso, questo ormai è nero su bianco. L’intenzione dell’ASL c’è e sono stati pure stanziati circa 4,5 milioni dalla Regione per procedere.
Peccato che con questi soldi cambieranno soltanto le lampadine e faranno un’imbiancata alle pareti, ma forse neanche quello poichè prima bisogna procedere con l’adeguamento sismico necessario e propedeutico, il che significa CHIUSURA “TEMPORANEA” PER LAVORI che dalle nostre parti può anche significare una catastrofe definitiva.
La politica di palazzo Santa Lucia a questo punto sembra aver messo in scena il grande numero di magia e ne apprezziamo le buone intenzioni ma per noi di Sinistra Italiana non basta, perché ciò che si è presentato ieri con l’atto unico aziendale dell’ASL non è che un’intenzione, una volontà di indirizzo, niente di più.
I fatti che ci attendiamo però sono un’altra cosa, nello specifico i cittadini si aspettano risposte concrete che nessuno è in grado di dare ne oggi e ne domani, per tanti motivi certo, perché la faccenda è molto complessa e articolata, ma anche e soprattutto perché la politica regionale sul diritto alla salute ha dato ampia dimostrazione di non essere capace e quello che abbiamo sotto gli occhi in città e nella Regione intera è il suo completo fallimento.
Lo dimostra il fatto che non si trovano medici nonostante i fondi e i concorsi, che nessuno vuole lavorare nelle nostre strutture ospedaliere, anzi chi ha voglia (giustamente) di intraprendere una carriera dignitosa fugge da Scafati, alla ricerca di strutture che abbiano un futuro concreto e non solo fatto di chiacchiere.
Ripetiamo a gran voce che siamo estremamente felici del futuro indirizzo che avrà l’Ospedale Mauro Scarlato di Scafati, ma non siamo più disponibili ad essere vittime di giochetti politici, non è più accettabile assistere al triste teatro messo in piedi da qualche consigliere regionale e dal sindaco della nostra città che usano la questione drammatica dell’ospedale di Scafati solo a fini elettorali e propagandistici. Mentre continua il tira e molla in vista delle regionali 2025 a Scafati c’è gente che muore per mancato soccorso ed è INACCETTABILE altro che chiacchiere da dirette social.
Auspichiamo da subito un tavolo tecnico di lavoro per il ripristino dell’attività di primo intervento in città, la riapertura degli ambulatori e dei laboratori che ci sono già per metterli al servizio dell’emergenza. Un riequilibrio delle risorse economiche e di personale di tutto il DEA di riferimento (Nocera Inferiore/Pagani/Scafati) affinché nella nostra città, nell’attesa dei miracoli, si lavori per avere un luogo dove poter offrire un primo intervento sanitario, alleggerendo tra l’altro il pronto soccorso di Nocera Inferiore che è al collasso. Non è più tollerabile che per un lieve malore o per 2 punti di sutura un cittadino di Scafati debba recarsi a Nocera Inferiore e aspettare diverse ore prima di essere visitato da qualcuno.
La misura è colma e nessun cittadino vuol essere trattato più come una bestia, la salute non è un piacere che ci fa Pasquale Aliberti o Franco Picarone, è un nostro diritto e i fatti ci riportano invece ad uno scenario drammatico che non potrà che peggiorare con la riforma costituzionale sull’autonomia differenziata.
Aspettavamo buone notizie e sono arrivate, ma purtroppo quelle cattive sono di gran lunga più numerose.