"Non spetta certo a me prendere le difese di Matteo Salvini (il quale, detto per inciso, si difende benissimo da solo), tuttavia la triste abitudine messa in atto dai contestatori del segretario del Carroccio con vere e proprie 'claque' organizzate appositamente per contestarlo in ogni luogo in cui egli si reca per tenere comizi (è successo, ahinoi, anche in Campania!), rappresenta un grave attacco alla democrazia, tipico delle peggiori dittature".

Lo dichiara, in una nota, il sen. Ciro Falanga, coordinatore campano dell'Udc. "Per carità - spiega Falanga - si può avere il diritto di non pensarla come il parlamentare leghista. Non consentirgli però di parlare, negargli questo sacrosanto principio riconosciuto anche dalla Costituzione, significa non tanto impedire al leader di una forza politica che rappresenta pur sempre migliaia di elettori, di poter esprimere legittimamente, ed in maniera democratica, il proprio pensiero (è già questa sarebbe cosa gravissima) quanto il non concedere, a chi si reca in piazza, di poterlo liberamente ascoltare come pure sarebbe suo sacrosanto diritto". E "questo, mi sia consentito, al di là della prepotenza insita nel gesto stesso di voler imbavagliare chi non la pensa come noi, è  tipico di certi regimi liberticidi di stampo sovietico non certo di Paesi che si professano democratici come il nostro" conclude il leader campano dell'Unione di Centro.