Matilde Serao non si è mai definita femminista, ma tutto in lei ha sempre parlato di emancipazione della donna. Un pensiero che va oltre la militanza politica o sociale, e che diventa una chiave di lettura del mondo.
“Quale misteriosa speranza. Le Marie. Santa Teresa” raccoglie i testi di due conferenze e undici missive inedite della scrittrice e giornalista napoletana, curate e approfondite attraverso l’analisi della studiosa Donatella Trotta e pubblicate da Edizioni Spartaco.
Matilde Serao sceglie di parlarci di femminile attraverso la rilettura di figure religiose collaterali o controverse. Le Marie, emblema del primo cristianesimo, incrollabili nella loro fede anche quando gli uomini (gli apostoli) dubitano, fuggono, tradiscono; e Santa Teresa, donna indipendente, anticonformista, visionaria, capace di comunicare con forza il suo pensiero, nel cui percorso la scrittrice trova parallelismi con la propria vita privata. Ciò che accomuna le figure tratteggiate da Serao è una profonda identità femminile che non si rinnega, ma si esalta. Nelle undici lettere inedite, indirizzate alla figlia Eleonora, ci si immerge in una realtà terrena e quotidiana, incredibilmente intima.
Tanti spunti di riflessione per l’incontro di lunedì 11 novembre, alle 17.30, nella libreria Mondadori Bookstore di Napoli, un luogo scelto non a caso, perché nella Galleria Umberto I ha avuto sede la prima redazione del quotidiano Il Mattino, di cui Serao fu cofondatrice con Scarfoglio, e del Giorno, giornale che fondò e diresse dopo la separazione dal marito. A conversare con Donatella Trotta, saranno il giornalista e saggista Alessandro Barbano e monsignor Vincenzo De Gregorio. Leggerà brani tratti dalle conferenze e dalle lettere la talentuosa attrice Miriam Candurro.
Il libro
«La fede nei grandi destini delle anime». Una fede che si fa “pensiero della differenza” femminile, riscoperta e cura dell’essenziale. Avrebbe potuto citare martiri e santi, teologi e dottori della Chiesa, e invece Matilde Serao sceglie ancora una volta le donne. Una madre che «avrebbe l’autorità, ma preferisce l’indulgenza», una «creatura gracile e silenziosa», una figura fiera e orgogliosa rinnovatasi in un’«anima che vale quella di tutti gli apostoli»: sono Le Marie gli esempi di un proselitismo «primitivo, iniziato nella semplicità della coscienza e sotto la forma candida e buona dell’amor mistico», che l’oratrice propone al variegato pubblico delle sue conferenze. E Santa Teresa. Un modello che Serao pare avere ben presente nella ricerca spirituale che la tocca nel profondo a un certo punto della sua esistenza: «Ella non ama come i grandi passionali, senza giudicare: ella ama, come tutti i grandi innamorati, dopo aver giudicato». E, cogliendo il senso di una parola che all’epoca nemmeno esisteva nell’uso comune – resilienza – la scrittrice e giornalista sembra parlare a noi oggi, in un tempo di materialismo dilagante, egoismo distaccato e rigetto sterile della sofferenza propria e altrui: «Fecondiamo il dolore! Facciamone della forza operosa ed utile; facciamone della bontà giudiziosa ed efficace; facciamone dell’affetto gentile e securo; facciamone del lavoro oscuro, ma necessario; facciamone del lavoro grande ed imperituro!».
La curatrice
Donatella Trotta è nata e cresciuta a Roma. Dopo una formazione cosmopolita ha scelto di vivere e lavorare a Napoli. Giornalista professionista (alle pagine culturali del quotidiano «Il Mattino»), collabora con riviste, tra le quali «Leggendaria» e «Andersen». Già docente di ruolo di materie letterarie, è autrice, traduttrice e curatrice per varie case editrici, per adulti e ragazzi, di testi tra saggistica e narrativa, divulgazione e poesia. Per il suo impegno nel sociale, nella letteratura giovanile e nella promozione del libro, della lettura e dell’arte come esperienza ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra gli altri, il Premio Andersen, il Premio internazionale di giornalismo civile dell’Istituto italiano per gli Studi filosofici, l’Eip-Italia (École Instrument de Paix) dell’Unesco e il Premio di giornalismo Matilde Serao a Carinola, nell’ambito del quale ha ricevuto anche una targa d’argento del Presidente della Repubblica per i suoi studi sulla «madre fondatrice» del “Mattino”. Per Edizioni Spartaco ha curato, dal 2020 al 2023, l’opera di Matilde Serao L’anima dei fiori in otto volumi illustrati da Angelo Maisto.