Sarà in scena sabato 4 maggio alle ore 19.00, al Teatro Nuovo di Napoli, e domenica 5 maggio 2024 alle ore 20.00, al Teatro Pasolini di Salerno, Ototeman_what if di e con Sofia Galvan e Stefania Menestrina, ultimi due appuntamenti programmati nell’ambito della prima edizione della rassegna Open Dance 2024, un progetto di emersione della danza contemporanea, finalizzato alla scoperta di giovani talenti della danza d’autore.
Open Dance, a cura del Teatro Pubblico Campano, circuito multidisciplinare che prevede tra le sue attività la programmazione della danza, promotore di questo progetto dedicato alla giovane danza d’autore, è destinato a supportare e sostenere la crescita di giovani coreografi, coreografe e talenti emergenti, creare nuove opportunità e alimentare la creatività, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni coreutiche.
L’intento è creare un movimento artistico più forte e coeso, avviando anche nuovi approcci nell'interazione con il pubblico della danza. attraverso workshop, incontri con gli artisti e iniziative partecipative, che rafforzino le connessioni tra artisti, interpreti e spettatori.
Ototeman_what if sta a metà tra un gioco e un rituale, una stanza fittizia in cui tutto è possibile, due anime strettamente legate tra di loro alla continua ricerca di uno spazio per coesistere. Ototeman è il termine da cui deriva la parola Totem.
La finalità è quella di esplorare la parte più istintiva del nostro essere, comprendente sia corpo che mente. Una danza ironica e carnale contraddistingue il relazionarsi di questi due corpi che si trovano in uno stato comune ma estraneo, continuo e intermittente, equilibrato ma dissestato.
Vengono continuamente evocate immagini e figure mutaforma che sono lo specchio di ciò che per loro è essere liberi. Le due figure hanno un’identità fluida, non vogliono appiattire le loro differenze bensì farle vivere in unione, fonderle assieme, sovrapporle per creare un’entità più complessa e consapevole, più grande e forte.
Ototeman_what if nasce da un’esigenza viscerale di leggerezza e libertà personale, un rito liberatorio e una stanza che auguriamo a tutti di trovare dentro sé stessi.
Presentato da COB Compagnia Opus Ballet con il sostegno di Scenario Pubblico Centro di Rilevante Interesse Nazionale, l’allestimento si avvale dei costumi di Francesca Perazzini ed Elia Corradini. Il progetto ha vinto la XIII edizione del Premio internazionale Prospettiva Danza Teatro
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