di Gennaro Savio
Colpo dopo colpo, picconata dopo picconata, la scuola pubblica italiana continua vergognosamente ad essere azzoppata a seguito di controriforme e provvedimenti vari voluti dai partiti di centro, centrodestra e centrosinistra che negli ultimi decenni, tra l’altro, coi loro governi hanno anche progressivamente tagliato di continuo fondi all’istruzione pubblica.
E l’isola d’Ischia ovviamente non fa eccezione. E così dal prossimo anno scolastico mentre a Barano l’Istituto Comprensivo “Anna Baldino” accorpa con sé tutte le scuole del Circolo Didattico presenti sul territorio, nel comune di Ischia la gloriosa scuola media “Giovanni Scotti”, istituzione scolastica isolana per eccellenza, viene accorpata alle scuole primarie e materne del Circolo Didattico “Ischia 2” formando, così, un unico nuovo Istituto Comprensivo. E a tal proposito sui social è degno di nota il commento postato dal Prof. Domenico Castagna, storico ed apprezzato docente di italiano alla “Scotti”. “È con profondo sbigottimento – scrive Castagna - che ci troviamo a fronteggiare un piano di dimensionamento scolastico che, con il suo impatto, ha tradito la storia e il valore della nostra scuola. L'accorpamento al Circolo 2 di Ischia, improvviso, senza una logica chiara, ha lasciato molti di noi senza parole e in uno stato di smarrimento. La nostra scuola, con la sua storia e la sua comunità educativa, meritava più rispetto e attenzione. Questo provvedimento, che giunge inopportunamente proprio nei giorni delle vacanze di Natale e nei giorni precedenti l'avvio delle iscrizioni, non solo manca di senso logico (o almeno è a noi sconosciuto) ma ferisce profondamente chi vive e ama la scuola: docenti, genitori e soprattutto i nostri ragazzi. Il rammarico è profondo, non solo per la mancanza di un dialogo costruttivo e di una giustificazione plausibile, ma anche per l'assenza totale di un coinvolgimento della politica locale, che avrebbe dovuto tutelare e preservare il valore dell'istruzione e dei nostri ragazzi. È troppo, adesso, chiedere chiarezza, rispetto e un confronto aperto su questo provvedimento, che molti ritengono ingiustificato? Nessuno proprio si è fatto scrupoli, pensando all'importanza di preservare non solo le mura e gli edifici, ma soprattutto la storia, l'identità e la qualità della scuola? E cosa succederà alle altre scuole più piccole nei prossimi anni? Quest'anno è toccato alla “Scotti” e a Barano, ma che ne sarà delle altre? E il discorso dell'insularità? Veramente costernati. C'è ancora spazio per un dialogo costruttivo che possa portare alla revisione di questo provvedimento?”.