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Climate - Michelangelo Bastiani - Opening 16 Novembre ore 17.30- Le Scalze  - Napoli - Capri Press

Inaugura giovedì 16 novembre alle 17.30 a Napoli presso la Chiesa San Giuseppe delle Scalze la mostra “Climate” di Michelangelo Bastiani: un inedito progetto incentrato sul tema ambientale, con particolare attenzione al riscaldamento climatico che minaccia il nostro pianeta.

Fulcro dell'esposizione è l'imponente video installazione site-specific intitolata Exhale ("Espira"):  una scenografica massa d’acqua e vapore che esercita un'energica pressione e si condensa in un nuovo liquido, sprigionando grande forza.  

Metafora del respiro di un mondo in affanno e delle continue trasformazioni della materia allo stato liquido, la video proiezione di oltre quattro metri verrà allestita al centro della navata della chiesa napoletana, oggi sede di una rete di associazioni socio-culturali, Le Scalze, il cui nome è legato all'ordine monastico di suore che acquistò l'edificio nel ‘600.  

Completano la mostra cinque video-ologrammi raffiguranti "nuvole in bottiglia" ed una scultura dagli effetti ottici rifrangenti a forma di prisma. 

Climate», Michelangelo Bastiani alle Scalze di Napoli | Corriere.it

Le nuvole, tema d'elezione negli ologrammi di Bastiani, svolgono un ruolo strategico nel processo di surriscaldamento globale: da una parte riflettono la luce del sole, schermando come un parasole la superficie terrestre; dall'altro contribuiscono all'effetto serra, intrappolando il calore e limitandone la dispersione nello spazio.  

In media, l'effetto rinfrescante è preponderante rispetto a quello isolante: se non esistessero le nuvole, il nostro pianeta sarebbe molto più caldo e quindi molto più a rischio.  

Per la prima volta in mostra a Napoli, Bastiani esorta il pubblico a riflettere sull'emergenza climatica tramite opere digitali di grande impatto, scuotendo le sensibilità individuali in modo diretto e perturbante. Climate mette in dialogo la storicità della Chiesa barocca napoletana ed il suo fascino decadente con la virtualità e la contemporaneità delle opere dell'artista toscano. Questa commistione tra antico e moderno rende ancor più più efficace il messaggio sotteso della mostra di favorire una coscienza ambientale.  

Il progetto , patrocinato dal Comune di Napoli, è stato realizzato grazie al contributo di Simone Piccardi, titolare di New Idea 79, e di Martina Gonfiotti,  titolare del Ristorante Tonino di Cortona. Si ringrazia il gruppo di associazioni Le Scalze per il costante impegno nell’incoraggiare attività espositive all’interno della chiesa con l’obiettivo di valorizzare il bene e restituirlo alla collettività. 

Climate sarà visitabile fino al 30 novembre, restando aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 15 alle 20.

 

Michelangelo Bastiani 

Cenni biografici  

Artista fiorentino, nato a Bibbiena (AR) il 26 luglio 1979, si laurea all’Accademia di Belle Arti nella sezione di Pittura e Fotografia del Maestro Gustavo Giulietti dopo il diploma all’Istituto d’arte di Firenze. Ha vissuto per alcuni anni negli Stati Uniti prima in California e poi a New York, dove ha completato la sua formazione presso la Art Student League studiando Computer Art e lavorando per una fondazione americana per l'arte. Attualmente vive tra Napoli e Firenze. Ha tenuto mostre acclamate dalla critica in importanti città italiane, come Roma, Venezia, Milano, Pietrasanta, Capri, ed in numerose sedi pubbliche e private all’estero, tra cui:  Parigi, Londra, Città del Messico, Miami, New York, San Paolo, Monaco di Baviera, Istanbul.  

Le opere di Michelangelo Bastiani sono installazioni video su grandi schermi, video proiezioni interattive e ologrammi, incentrate in particolare sugli elementi della natura e sullo stato della materia. Basandosi sulla teoria oleografica di Bohm secondo cui "il nostro universo è un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato", le opere di Bastiani riproducono un microcosmo in una bottiglia, dove i video, bidimensionali per natura, diventano realtà solide e dinamiche. Un processo futuristico dell'arte, che unisce multimedia e oggetti reali, dove l'opera d'arte diventa un luogo di animazione culturale interattiva. Analogico e digitale si fondono nei suoi ologrammi racchiusi in bottiglie e barattoli trasparenti, nelle video istallazioni e proiezioni interattive posizionate a parete, come sul pavimento. Al confine tra reale e virtuale, l’artista  riproduce una dimensione in cui due realtà convivono, fino a crearne una terza. Un microcosmo perennemente in movimento e in comunicazione con lo spettatore, in cui natura e artificio coesistono, seguendo una ricerca artistica in cui l'unica costante sembra essere la trasformazione e l'evoluzione delle sue opere nel tempo.