Coronavirus a Napoli, c'è l'epidemia ma la gente affolla i Quartieri  Spagnoli - Il Mattino.it

Sabato pomeriggio tour insolito sui Quartieri Spagnoli di Napoli nel rispetto della normativa anti-covid.


Ogni grande città ha un quartiere che lo contraddistingue – Bagaria per Palermo, Navigli per Milano, Trastevere per Roma, il Bronx per New York – e anche Napoli ha i suoi “Quartieri”, abbreviazione che sta per Quartieri Spagnoli.
Si tratta di una parte storica della città costituita da tre quartieri differenti ( San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario) sorti intorno al XVI secolo per ospitare appunto le truppe spagnole e che nel corso del tempo è rimasta immune alle successive trasformazioni della città racchiudendo e custodendo al suo interno un nucleo di rilevanza storico e artistica della città. E’ tra questi vicoli che ancora si riesce a cogliere la veracità partenopea: un misto di tradizione, storia, stile di vita tra sacro e profano.
Per chi vuole avere un’immagine a 360 gradi dei Quartieri Spagnoli si può affidare all’associazione culturale Insolitaguida che organizza una passeggiata narrata dal titolo inequivocabile “Quartieri Spagnoli: tra colori e sapori”.
Un percorso di circa due ore all’interno di una delle zone più caratteristiche di Napoli che porterà alla scoperta di luoghi unici, espressioni d’arte opposte quali l’edicole votive, simbolo della devozione popolare, e i murales artistici, simbolo del riscatto sociale, il tutto incorniciato
Ad incorniciare il tutto ci pensano le particolari lampade installate ai vari angoli delle strade dal famoso architetto-designer Dalisi trasformando i Quartieri Spagnoli in un museo a cielo aperto.
Non mancheranno aneddoti e curiosità relativi al quartiere come ad esempio il tifo petecchiale e la cultura del “vascio”, tipica abitazione napoletana.