Il Tribunale di Torre Annunziata con la sentenza del 20 Marzo 2024 ha respinto il ricorso che la nostra organizzazione OR.S.A. Trasporti aveva fatto contro il trasferimento del nostro rappresentante e dirigente sindacale, Ciro Fioriniello, operaio pulitore presso l’azienda Security Moderne Facility Management s.r.l., che effettua servizi di pulizia nelle stazioni della Circumvesuviana per conto dell’appaltante EAV.
Fioriniello si è fatto carico delle problematiche inerenti i ritmi di lavoro, i turni e le condizioni dei Lavoratori che operano sulla stazione di Sorrento. Per questo, a seguito di un intenso ed aspro confronto sindacale con la controparte aziendale, è stato trasferito sulla tratta di Sarno, a circa 50 km dalla sua precedente sede lavorativa, con un provvedimento unilaterale da parte dell’azienda che di fatto gli ha impedito di proseguire l’attività sindacale con la sua base organizzativa di riferimento.
Si è trattato di un atto ritorsivo e punitivo nei confronti di un sindacalista che l’azienda vuole isolare affinché altri operai non seguano il suo esempio, così da assicurarsi di non avere intralci mentre prosegue nel peggioramento delle condizioni lavorative di tutte le maestranze. E’ grave che la giurisprudenza non intervenga a ristabilire un principio di verità e che si applichino interpretazioni e norme completamente sbilanciate in favore della parte datoriale. Il giudice del lavoro di Torre Annunziata non ritiene che la condotta aziendale abbia una natura antisindacale: ci chiediamo cosa ci debba essere di più antisindacale della decisione di trasferire, improvvisamente e senza motivo, un sindacalista proprio mentre è in corso una vertenza.
Il paravento normativo utilizzato nella sentenza è che le stazioni EAV di Sarno e Sorrento rientrano nella stessa unità produttiva, sulla base di questa assurda applicazione giuridica non ci sarebbero perciò limiti geografici al trasferimento di un lavoratore, che sarebbe sempre ammesso e giustificato in queste circostanze. Va da sé che le sedi lavorative in un settore come quello dei trasporti ferroviari e dei servizi ad esso ausiliari, ove opera un’unica società aggiudicataria dell’appalto, sono dislocate su tratte molto lunghe, spesso perfino in ambiti provinciali e regionali differenti, se trovasse perciò sistematicamente applicazione l’astratto principio giuridico dell’unità produttiva, i lavoratori di questo settore si vedrebbero spostati anche per centinaia di chilometri, balzando da una sede all’altra, da una regione all’altra, senza più alcuna ragionevole garanzia sulla propria permanenza in una sede lavorativa geograficamente individuata. Pensiamo ad esempio cosa accadrebbe ai lavoratori impiegati sui cantieri e sulle stazioni delle tratte ferroviarie nazionali: finirebbero senza troppi problemi da Bolzano a Palermo, perché l’unità produttiva dell’azienda per cui lavorano si estenderebbe su tutto il territorio nazionale, e questo verrebbe perfino giustificato e approvato da un tribunale?
Riteniamo che la sentenza del Tribunale di Torre Annunziata possa costituire un precedente pericoloso, non solo per le limitazioni che pone alle libertà sindacali, ma anche perché costituisce un grave attacco ai diritti dei lavoratori che possono essere collocati, a piacimento dell’azienda, in qualunque sede lavorativa, dando il via libera a trasferimenti che non sarebbero più sottoposti a vincoli di natura geografica, e che per la loro stessa natura si presterebbero ad essere utilizzati come pericolosi strumenti di rappresaglia antisindacale. Come sindacato OR.SA. continueremo a batterci per i diritti di tutti i lavoratori coinvolti nel settore dei trasporti e dei servizi collegati, continueremo la nostra battaglia, sia sul piano legale, sia su quello sindacale, al fianco del nostro rappresentante Ciro Fioriniello.