PROCIDA LA SMART ISLAND, L'ISOLA DEL POSTINO E DELLA LINGUA DELLA SUOCERA
 
enzook1Procida, meno di quattro chilometri quadrati di superficie, un’isola splendida in tutte le stagioni ma ancora più bella in primavera e soprattutto in autunno dove si sente meno il calore del sole, l’acqua è caldissima e si può fare il bagno fino a novembre. Qui non ci sono gli spazi enormi di Ischia né il lusso di Capri. Appena arrivati, si rimane folgorati dalle case coloratissime, perché così i pescatori, anche da lontano potevano riconoscere la propria. Nove contrade, dette grancìe: Terra Murata (il borgo più antico), Corricella (il caratteristico borgo di pescatori), Sent'cò con il porto commerciale di Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata (anche detta Madonna della Libera), Sant'Antuono, Sant'Antonio e Chiaiolella (il piccolo porto turistico). Procida, spesso oggetto delle incursioni dei pirati saraceni, e ciò spiega le torri di guardia e il “trasloco” della popolazione verso la zona alta di Terra Murata, più facilmente difendibile dove vennero scavati i fossati e le case nel tufo.
 
Un’isola sono state scritte pagine di storia della letteratura e del cinema italiano. Boccaccio vi ambientò una novella de Il decamerone; Alphonse de Lamartine, nel 1852 scrisse “Graziella”; Elsa Morante nel 1955 “L’isola di Arturo” vincitore del prestigioso Premio Strega scrivendone i capitoli nella sua stanza all’hotel Eldorado, con una vista sulla spiaggia della Chiaia, dove spesso incontrava Vasco Pratolini e Alberto Moravia. Procida è stata scelta da grandi registi come sfondo ideale per capolavori cinematografici come ad esempio
  1. Fuoco su di me (2006)  di Lamberto Lambertini con  Omar Sharif e Massimiliano Varrese.
  2. Mariti in affitto (2004) di Ilaria Borrelli con Maria Grazia Cucinotta, Pierfrancesco Favino, Brooke Shields.
  3. Francesca e Nunziata (2002) di Lina Wertmuller con Sophia Loren, Giancarlo Giannini, Claudia Gerini, Raoul Bova.
  4. Il talento di Mr. Ripley (1999) di Anthony Minghella con Matt Damon, Jude Law, Fiorello.
  5. L’albero delle pere (1998) di Francesca Archibugi con Valeria Golino, Sergio Rubini
  6. Detenuto in attesa di giudizio (1972) di Nanny Loy con Alberto Sordi,
  7. La Supertestimone (1971) di Franco Giraldi con Monica Vitti, Ugo Tognazzi,
  8. “Plein Soleil” (1960) con Alain Delon
  9. Vaghe stelle dell’Orsa (1966) di Luchino Visconti con Michael Craig, Claudia Cardinale
  10. Cleopatra (1963) di Joseph L. Mankiewiczr con Elizabeth Taylor, Richard Burton,
Ma soprattutto, ormai per tutti, dal 1994 è l’isola de “Il Postino” diretto da Michale Radford e Massimo Troisi, dove il grande attore napoletano chiude la sua breve vita (morì 12 ore dopo la fine delle riprese per complicazioni cardiache) e tratto dal libro di Antonio Skarmeta, sebbene nella versione letteraria, location dell’esule Neruda era Isla Negra (dove davvero il poeta era esiliato) villaggio cileno, vicino Valparaiso. Le riprese del Postino durarono 11 settimane ed ancora oggi a distanza di 25 anni, si incontrano gli stessi luoghi riconoscibili nel film: Marina di Corricella, vera cartolina dell’isola con le sue case colorate, le barche e le reti dei pescatori, le strade di sampietrini, tutte in salita, l’ufficio postale di piazza dei Martiri (oggi una tabaccheria), la cupola della Madonna delle Grazie, la chiesa della processione nel film, arrivando fino alla spiaggia del Pozzo Vecchio (conosciuta come la spiaggia del Postino, raggiungibile a piedi in 20 minuti dal porticciolo. Ed infine visitare la locanda del Postino, il bar dove lavorava la Beatrice-Cucinotta e nel quale, si trovano numerose foto di Troisi e citazioni dal film ed in un angolo custodita, la stessa borsa in pelle utilizzata nelle riprese dal protagonista.
 
Dopo tanto cammino, l’appetito è forte, E Procida ci delizia. Mangiare a Marina di Corricella è un must: troviamo i ristoranti che cucinano pesce con tavoli e sedie quasi nell’acqua e si possono gustare  bruschette di polpo, frittelle di alici e provola, crudi di mare e, spaghetti col riccio. O le cicarelle (pannocchie), preparate con sugo di pomodoro, olio, aglio e peperoncino, o anche il coniglio alla cacciatora , tradizione che risale al 1700, quando i re borbonici venivano da Napoli per cacciare il delicato coniglio selvatico di Vivara, l’isolotto parco naturale . Come pure, altra pietanza prelibata è il crudo di alice al limone, con filetti di acciughe fresche cotte nel succo di limone e poi condite.
E poi dopo passare nelle pasticcerie a provare i liquori agli agrumi e sopratutto la prelibatezza tipica di Procida, la lingua della suocera, un dolce di pasta sfoglia ripieno di crema a limone o a cioccolato.
Molti turisti che arrivano a Procida chiedono anche dove si trova la casa di Neruda. Sebbene la maggior parte del “Il Postino” si svolse a Procida, quella casa, rustica ed isolata, in cima alle ripide e suggestive falesie, che ospitava nel film le lunghe chiacchierate corroborate da metafore poetiche di Neruda e il postino, si trova però in Sicilia, nelle Eolie, a Pollara di Salina. Un aneddoto racconta che il proprietario della casa, un certo Pippo Caffarella, in un’intervista, ricordò così i momenti delle riprese: “gli scenografi provavano e riprovavano ma il regista Michael Radford non riusciva a trovare il colore giusto. Finché ho voluto provarci io, mescolando calce, terriccio, colore rosso, dato pennellature grossolane, e spruzzato tutto con la pompa che i contadini usano per spargere la polvere anti-parassiti. Così venne fuori l’effetto dilavato, antico, quello dei miei quadri. Così nacque il rosa di questa casa.” Fu un colore talmente riuscito che Troisi, già visibilmente affaticato, con un filo di voce così definì questa piccola casa rosa dallo stile ottocentesco: “sarà per sempre il simbolo della poesia”
 
*docente di marketing turistico e local development