Carcere di Catanzaro, sovrintendente della penitenziaria colpito con una  testata al volto da un detenuto

“Gravi disordini sono scoppiati nel pomeriggio presso la Casa Circondariale di Catanzaro, dove alcuni detenuti di una sezione del reparto reclusione hanno cercato di impossessarsi delle chiavi e di prendere il sopravvento sulla Polizia penitenziaria, sembrerebbe, allo scopo di attuare una sorta di spedizione punitiva ai danni di un recluso di altra sezione.

Le donne e gli uomini del Reparto, con grande professionalità e abnegazione, sono riusciti con non poche difficoltà a contenere e respingere l’attacco; tuttavia, 8 di loro sono rimasti contusi e attualmente sono alle cure del pronto soccorso cittadino. I disordini più gravi sarebbero allo stato rientrati, tuttavia sono stati chiamati rinforzi da tutta la regione per mettere in sicurezza il penitenziario”.Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Nostro malgrado, nelle carceri continuano a registrarsi fortissime tensioni derivanti principalmente da una situazione d’illegalità diffusa costituita e favorita anche dal grandissimo sovraffollamento, sono 14.500 i detenuti oltre i posti disponibili, ma non solo. Manca il personale, con la Polizia penitenziaria deficitaria di oltre 18mila unità, è insufficiente l’assistenza sanitaria e psichiatrica, inadeguata l’organizzazione e molto altro ancora. Per di più, dall’inizio dell’anno sono oltre 2mila le aggressioni fisiche subite dalla Polizia penitenziaria e di cui mai nessuno vedrà le immagini, aggiunge il segretario della UILPA PP.

“Peraltro, a nulla servirà nell’immediato il decreto carceri, appena convertito in legge, che, anzi, contiene taluni profili destinati ad aggravare ulteriormente il quadro, così come inutili e a tratti persino pericolose sono le direttive dal tenore ‘armiamoci e partite’ emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Mentre la politica è in ferie, in carcere, con 65 suicidi fra i detenuti e 7 nella Polizia penitenziaria nel 2024, si continua a lottare per la sopravvivenza e a combattere, temiamo un agosto infuocato”, conclude De Fazio.