Cresce del 3,5% il valore delle esportazioni in Italia nel 2018 rispetto al 2017, passate da poco più di 440 miliardi di euro a circa 460 miliardi di euro con performance molto differenziate tra le province italiane e con un quadro più variegato per quelle del Mezzogiorno; il Sud nel complesso ha registrato una crescita del 5,1% grazie, soprattutto, alla crescita del valore delle esportazioni dei prodotti petroliferi raffinati e dei mezzi di trasporto (con questi ultimi in controtendenza rispetto al quadro nazionale: +8,7% rispetto al -0,1% a livello nazionale).
Considerando le prime 10 province del Mezzogiorno per valore delle esportazioni totali, le crescite maggiori si registrano in quelle di Siracusa (+17%), Catania (+16,8%), Cagliari (+7,7%), Potenza (+5%), Napoli (+3,8%) e Salerno (+3,2%) mentre, in calo, sono risultate le province di Bari (-1,9%) e Avellino (-7%). A livello nazionale, tra le 10 province più importanti per valore delle esportazioni, sono quelle di Milano (+6,4%), Brescia (+7%%) e Firenze (+8,8%%) a segnare le performance migliori, con Torino (-12,5%) che evidenzia una decisa riduzione.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla nota economica di sintesi sulle esportazioni delle province italiane condotta dall’Osservatorio di Economia e Finanza, nato a Bari nel 1996 e impegnato in attività di studio, ricerca e divulgazione per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.
“Il manifatturiero si conferma il perno intorno a cui si organizza l’intera economia meridionale – commenta il presidente dell’Osservatorio Salvatore Matarrese - mentre l’agricoltura rimane fragile nelle sue performance e nei suoi valori. Emerge la persistente difficoltà dei comparti maturi quali il tessile ed abbigliamento mentre l’agroalimentare conferma le sue grandi potenzialità. Il comparto dei mezzi di trasporto, in flessione a livello nazionale, ha segnato una crescita consistente del valore delle proprie esportazioni nel Mezzogiorno. Va rilevata – aggiunge Matarrese - la crescita dell’export nei territori caratterizzati da un’offerta logistica adeguata, a dimostrazione che il piano strategico di sviluppo delle Aree Logistiche Integrate nel Mezzogiorno deve riprendere con rinnovata lena in vista della nuova programmazione dei fondi strutturali europei”.
In difficoltà, nel Mezzogiorno, il settore dell’agricoltura le cui esportazioni sono diminuite nell’ultimo anno del 7,6% (amplificando la riduzione del 4,9% a livello nazionale) mentre il valore delle esportazioni del settore manifatturiero è aumentato del 5,2% (anche in questo caso una variazione più ampia rispetto alla crescita del 3% a livello nazionale).
Il trend delle esportazioni del settore primario è stato, tra le province più importanti per valore delle esportazioni del Mezzogiorno, particolarmente negativo per le province di Bari (-14,8%), Napoli (-17,9%) e Agrigento (-30,2%) mentre è risultato particolarmente positivo per la provincia di Messina (+12,8%). Il settore manifatturiero del Mezzogiorno ha beneficiato della forte crescita del valore delle esportazioni delle province di Siracusa (+17,1%), di Catania (+18,5%) e di Cagliari (+7,4%) che hanno più che compensato le leggere difficoltà della provincia di Bari (-0,4%) e quelle più ampie della provincia di Avellino (-7,7%).