di Emilio Spiniello
La Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte dal 1994, affascina il visitatore fin dai primi sguardi, presso la valle di Avigliana con i suoi splendidi laghi.
Per escursionisti e camminatori la fatica dell’ascesa ripida ripaga sicuramente lo sforzo fisico. L’antica abbazia, costruita tra il 983 e il 987 del X secolo sulla cima del monte Pirchiriano ad oltre 900mt di altitudine, ispirò scrittori e poeti. Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, custodisce tra le sue mura le salme di 24 membri della famiglia reale di Casa Savoia. Le tre piccole cappelle preesistenti, fecero da base per la costruzione della struttura, che poggia su un possente sperone roccioso, a 40km da Torino (che si vede benissimo in lontananza). Dall’Irlanda fino ad Israele, ci sono 7 santuari uniti da una misteriosa e suggestiva linea retta. La Linea Sacra di San Michele, che per oltre 2mila km taglia l’Europa, collega i sette monasteri dedicati all’Arcangelo, tra cui quello di Sant’Ambrogio di Torino. Un luogo maestoso dall’alto valore spirituale che nei secoli ha accolto pellegrini da ogni parte d’Europa, che affrontavano la via Francigena. Lo scenario monastico ha altresì ispirato il romanzo storico di Umberto Eco “Il nome della rosa”, poi divenuto film di successo con Sean Connery. Dal 1000 al 1500 fu sotto la custodia dei monaci benedettini, poi oltre 200 anni di abbandono, fino all’insediamento dei Padri Rosminiani, (gestori ancora oggi), voluto dal re Re Carlo Alberto di Savoia, desideroso di ridare centralità al gioiello della Chiesa piemontese e del suo casato. All’ingresso della Sacra ci si trova d’innanzi il Sepolcro dei Monaci, oggi un rudere, fino alle grandi foresterie. Lo scalone dei morti alla Sacra di San Michele, con i suoi 243 gradini, ci fa giungere al Portale Carlo Felice, anticipato dagli Archi Rampanti. Poi in chiesa troviamo la statua di San Michele Arcangelo, le piccole cappelle sotterranee e diversi dipinti, tombe e decori di pregio. Il percorso prosegue fuori dove troviamo il Monastero Nuovo realizzato tra il XII e XV secolo, oggi completamente distrutto. Invece, è legata ad una leggenda la torre della Bella Alda, di circa 20 metri, famosa per la storia che narra della disavventura della giovane. Nel dettaglio, si narra che un tempo, una bella fanciulla di nome Alda, per fuggire da una truppa di soldati, sia salita sulla torre e si sia lanciata nel vuoto con la speranza di salvarsi. Due angeli, su intercessione della Madonna, sarebbero intervenuti in suo soccorso sorreggendola e accompagnandola lentamente a terra. La Bella Alda avrebbe poi raccontato ai suoi concittadini questo episodio, ma non venendo creduta avrebbe ripetuto il salto dalla Torre. Questa volta, a causa della sua superbia, nessun Angelo sarebbe venuto in soccorso lasciandola così morire sulle rocce sottostanti. Sicuramente da menzionare, fuori dal tour classico, le stanze di casa Savoia, l'enorme Biblioteca e il Museo del Quotidiano. Con tanta devozione e spiritualità consigliamo una visita in uno dei più grandi complessi architettonici e religiosi di epoca romanica in Europa.