TRA STORIA E MEMORIA A SALERNO: AL TEATRO DEI BARBUTI DUE GIORNI CON IL SALERNO  DAY LE FIGURE DI SALVO D'AQUISTO E GIACOMO MATTEOTTI - il Giornale di  Salerno .it

Ritorna la tradizionale appendice settembrina al Teatro dei Barbuti con il “Salerno Day” che fa memoria dello storico sbarco a Salerno degli Alleati il 9 settembre 1943. Due gli appuntamenti a cura di Eduardo Scotti.

Si comincia domenica 8 settembre alle ore 21.15, quando, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Artea, andrà in scena “La foto del carabiniere” di e con Claudio Boccaccini. Una storia vera e appassionante (ingresso 10 euro). Nell’estate del 1960 Claudio Boccaccini, all’epoca bambino, scopre che il papà Tarquinio conservava gelosamente, e ai suoi occhi misteriosamente, la foto di un giovane in uniforme nella sua patente di guida. Il piccolo ne chiede al padre la ragione e, dopo molte insistenze, riesce a farsi raccontare la storia del giovane carabiniere, Salvo D’Acquisto, della loro amicizia e del suo eroico sacrificio che, nel 1943, salvò la vita di Tarquinio e di altri 21 uomini innocenti. La struttura narrativa ripercorre gli anni di un’Italia ingenua e spensierata, fruga tra i ricordi di una tipica famiglia romana, quella dell’autore, e attraverso una serie di istantanee di “come eravamo” compone un quadro ricco di emozioni, di nostalgia e di aneddoti esilaranti. La forza evocativa del testo è quella dirompente di una storia “vera” lasciata in eredità da un padre e trasformata dal figlio in uno spettacolo teatrale nel quale si ride e ci si commuove con la stessa intensità.

Lunedì 9 settembre 2024, sempre alle 21.15, in largo santa Maria dei Barbuti andrà in scena “Giacomo Matteotti – cronaca di un delitto di Stato”, di Corradino Pellecchia, riduzione e regia di Eduardo Scotti, con Andrea Carraro, Paola Ferrari ed Eduardo Scotti (ingresso 10 euro). I giorni del delitto di Stato più clamoroso della Storia, l’assassinio con cui – di fatto - nacque l’antifascismo militante: a cento danni dalla morte di Matteotti - che segnò anche la fine della libertà di stampa, l’introduzione della pena di morte, la fine del vero potere parlamentare, ovvero le cosiddette leggi “fastiscissime” – va in scena uno spettacolo che propone, in chiave teatrale, la cronaca incalzante di quei giorni, dall’uccisione del politico avverso al regime all’avvento del fascismo di Mussolini.