Come si può raccontare correttamente la testimonianza di don Diana, a fronte dei tanti tentativi di strumentalizzazione che rischiano di mitizzare e al contempo di snaturare la sua vera eredità umana e spirituale?
Questo è uno degli interrogativi ai quali si è provato a rispondere mercoledì 15 maggio 2024, in occasione della presentazione del libro del prof. Sergio Tanzarella, "Don Peppino Diana: Un prete affamato di vita", ospitata presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano "SS. Apostoli Pietro e Paolo" di Capua.
Dopo i saluti di Mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua, e di don Guido Cumerlato, Direttore dell'ISSR Interdiocesano, ci sono stati gli interventi di Mons. Carlo Villano, Vescovo di Pozzuoli e Ischia; di P. Ettore Franco, docente PFTIM - Sez. S. Luigi ed animatore di comunità al Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo, negli anni della formazione di Don Peppe Diana; del prof. Sergio Tanzarella, autore del testo e Ordinario di Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli.
L'evento intitolato "30 anni di rinascita" si è tenuto presso l'aula magna "Card. A. Capecelatro" ed è stato moderato dal prof. Sergio Carriero, docente dell'ISSR Interdiocesano.
Nelle interviste raccolte all'interno del servizio video sono stati condensati alcuni dei temi più interessanti emersi nel corso dell'incontro, in particolare la restituzione alla figura di don Peppe Diana del vero senso della sua missione in quanto parroco. Non un eroe né un superuomo dunque, ma un sacerdote affamato di vita da donare a tutti, voglioso di prendersi cura delle persone che vivevano nel presente: dai giovani agli ammalati e ai migranti. Una vita normale, eppure spezzata dell'assurdità delle logiche del sopruso e della violenza.
Ma quella tragica uccisione continua a generare frutti di grazia non solo per il nostro territorio, come per tutte quelle realtà segnate da una volontà di riscatto dalla criminalità.