L’inviata del tg1 Alessandra Barone e il caporedattore de “Il Mattino” Vittorio del Tufo sono i vincitori della quinta edizione del Premio Calise. Istituito nel 2017 nell’anno della scomparsa dello storico cronista de “Il Mattino” Giuseppe Calise, il premio viene assegnato annualmente a cronisti che si sono particolarmente distinti nei lavori di inchiesta.
“Una delle migliori, e più professionali, espressioni del giornalismo moderno, sia stampato che audiovisivo, apprezzata per l’impegno dispiegato nei vari settori (cronaca, cultura, società, sport) come inviata in Italia e all’estero” sono le motivazioni del premio ad Alessandra Barone. “Prestigioso scrittore e giornalista di punta del quotidiano Il Mattino come capo cronista e caporedattore centrale, ma in particolare saggista e interprete della “Napoli magica” come risulta dai suoi libri che fanno rivivere storie e leggende della città che merita di essere conosciuta”. Sono le motivazioni anche letterarie della premiazione di del Tufo.
La cerimonia di premiazione si svolgerà mercoledì 8 maggio alle ore 12 a Napoli presso NapHub Spazio Eventi a Villa Sanfelice di Monteforte, sede della Fondazione Salvatore. A consegnare i premi ci saranno, insieme al coordinatore del Premio, Ermanno Corsi, il vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Federico Cafiero De Raho, il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il direttore e il vicedirettore de “Il Mattino”, Roberto Napoletano e Francesco De Core.
Informazione e giustizia: una vita cronista
In occasione della quinta edizione del Premio Calise mercoledì 8 maggio a partire dalle 9.30 nella medesima sala di NapHub Spazio Eventi la Fondazione Salvatore, una della Fondazioni più attive in Campania nell’ambito sociale e culturale, promuove, insieme con l’Ordine dei Giornalisti della Campania e il quotidiano “Il Mattino”, anche una riflessione che analizzerà con relatori di altissimo profilo alcuni degli aspetti deontologici più importanti del lavoro del cronista di giudiziaria. Al centro del dibattito (che si inserisce anche del programma di formazione e aggiornamento professionale dell’ODG Campania) ci sarà in particolare il rapporto tra informazione e giustizia visto sia dall’angolazione del cronista, con l’intervento dei giornalisti Giuseppe Crimaldi, Alfonso Pirozzi e Claudio Silvestri, sia del magistrato con l’intervento di Ida Teresi, presidente ANM Napoli, sia dello studioso del diritto dell’informazione con l’intervento del Prof. Stefano d’Alfonso, professore di Istituzioni di diritto pubblico all’Università Federico II di Napoli dove dirige il Laboratorio interdisciplinare di ricerca su mafie e corruzione (Lirmac) del Dipartimento di Scienze Sociali.
Giuseppe Calise una vita da cronista
Giuseppe Calise, scomparso nel 2017, è un grande simbolo di “una vita da cronista” al servizio di un corretto rapporto tra informazione e giustizia. Per il suo mezzo secolo di professione al quotidiano “Il Mattino”, del quale è stato capocronista e caporedattore centrale, Calise ha seguito i principali fatti e gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita della città di Napoli e della Campania in anni difficili. Una carriera iniziata a Milano, da corrispondente del quotidiano fondato da Matilde Serao e proseguita a Napoli, da cronista di giudiziaria. Impegnato anche in ruoli dirigenziali nel sindacato dei giornalisti e nell'Unione Cronisti oltre che consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, alcune delle sue inchieste hanno raccontato i grandi avvenimenti che hanno attraversato lo storia italiana di fine Novecento e inizi degli anni duemila: la strage di via Caravaggio, il caso Tortora, il contrabbando, la corruzione politica. E poi l’omicidio di Anna Grimaldi e il barbaro assassinio di Giancarlo Siani, sul quale nel 1988 scrisse anche un libro “Morte di un cronista, il caso Siani”, edito proprio da “Il Mattino”. In memoria del lavoro da cronista di Giuseppe Calise proprio nel 2017, nell’anno della sua scomparsa, è stato istituito un Premio a lui dedicato e destinato a cronisti che si sono particolarmente distinti nei lavori di inchiesta.