Due personalità differenti, ma affini. Due stature artistiche, ognuna con la sua poetica.Venditti & De Gregoricominciano a collaborare poco più che ventenni durante un viaggio in Ungheria e iniziano a scrivere le loro prime canzoni insieme, per arrivareal comune esordio discografico con “Theorius Campus” dove Antonello incide “Roma Capoccia”, subito grandissimo successo, e Francesco “Signora Aquilone”.
Quel viaggio tra accordi e disaccordi li ha portati a rimettersi in coppia elunedì 21 agosto,in piazza dell’Obelisco, alle ore 21,30,una tappa del loro tour sarà ospite dellaXXXIXedizione del Festival Internazionale di Mezza Estate,realizzato col patrocinio delM.I.C, della Regione Abruzzo, della Città di Tagliacozzo, nelle persone delSindaco Vincenzo Giovagnorioe del suoAssessore alla Cultura Chiara Nanni, della Banca del Fucino e della Fondazione Carispaq.“Il giorno del grande concerto tanto atteso –ha annunciato il Maestro Sipari- è arrivato: come nella passata edizione con il Volo, anche quest’anno un grande evento in piazza dell’ Obelisco illuminerà il festival di Tagliacozzo. Due tra i più grandi artisti della musica leggera italiana Antonello Venditti e Francesco De Gregori insieme per regalare al pubblico emozioni uniche. Sono dueanni che cerchiamo di portare questo spettacolo al Festival di Mezza Estate e finalmente abbiamo realizzato il desiderio di tutti. Per De Gregori è un ritorno nel festival che lo ha già accolto durante la pandemia, per Venditti è un debutto. Confesso la mia emozione e non solo perché sono tifoso della Roma, credo che per ognuno di noi le loro canzoni rappresentino la colonna sonora di una parte delle nostra vita.”Sicuramente il più atteso il più popolare dell’intero cartellone, in cuiVenditti e De Gregoriduetteranno l’uno sulle note dell’altro, mescolando timbriche, interpretazioni e molta, molta empatia emotiva. Con l’inseparabile chitarra e a tratti anche l’armonica a bocca uno, seduto al pianoforte l’altro, accompagnati da una banddi undici elementi, i due cantautori romani regaleranno una serata musicalmente eccelsa. Bomba o non bomba, Generale, Sotto il segno dei Pesci, La donna cannone, sono solo alcuni dei titoli cantati in coppia, per poi passare all’esecuzione in solitaria dialtre perle tirate fuori dai rispettivi “cilindri”. Ogni hit storica è stata reinventata per questo tour, con arrangiamenti attuali, checon una band d’eccezione alle spalle dei due solisti, composta daAlessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino),Fabiana Sirigu al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti,manterranno viva l’ emozione di sempre, senza mancare di modernità.i due sembrano paradossalmente essere stati davvero sempre “una cosa sola”, per usare per parole di Venditti, con quelle diversità artistiche e caratteriali apparentemente insormontabiliche alla fine si sono rivelate tra loro compatibili.Iloro due cognomi legati da una congiunzionefelicissimarappresentano un brand vincente, permette ai due di raggiungere numeri che probabilmente, in questa fase delle rispettive carriere, con il primo che non pubblica un nuovo album di inediti da otto anni (l’ultimo, “Tortuga”, uscì nel 2015) e il secondo addirittura da undici (“Sulla strada”, ultima fatica discografica di De Gregori ad essere composta da pezzi originali, risale al 2012), da soli i senatori della canzone italiana nonotterrebbero. Più di due ore e mezzo di concerto nonbasteranno adesaurire il grande canzoniere di entrambi e la scelta che ilduoha dovuto fare per riuscire a mettere insieme uno show che fosse al tempo stesso esauriente, completo, bello e interessante, divertente, commovente, emozionante, è stata certamente difficile.Se ricorderemo De Gregori che ha negli anni imparato ad andar oltre l’arrangiamento di semplice accompagnamento introducendo costruzioni musicali più complesse e continuando ad essere cantante personalissimo, capace con uno stile tutto calibrato sulle variazioni ele tonalità minori , di dar “verità” alle parole con semplicità esemplare, Venditti dal canto suo resta uno tra i pochi cantautori a disporre di notevole mezzi vocali, con uno stile reso personale anche dal ricorso al pianoforte che si basa, nonostante unatecnica approssimativa, su un buon senso del ritmo e su armonie morbide ed avvolgenti. Il concerto di Tagliacozzonon si tratteràdi unsemplice live di grandi successi anche se titoli alla mano lo è:restail simbolo di un particolare modo diaffrontare la musica, la canzone, la scrittura, che risulta essereequilibrato,tra passione e ragione, politica edivertimento, la cultura e la gioia, la malinconia e lo sberleffo, il colto e il popolare, in un unico grande flusso di canzoni cheoggi, torna a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, in un mondo dove la comunicazione crea legami virtuali, nella quale cominciano ad annodarsi rapporti empatici, nascite, emozioni, che portano tutti a fare parte della scena, accanto ad artisti e organizzatori.
Prossimo appuntamento: Concerto di chiusura, martedì 22 agosto alle ore 21,15, nel Chiostro di San Francesco con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Benedetto Montebello, con un programma dal titolo “Not(t)e da Oscar: Omaggio alla musica del cinema. Musiche che hanno la capacità di entrare, e soprattutto rimanere, nel cuore di chi ascolta. E questo “rimanere” è sempre la spia di un compositore che scava nel profondo, e deposita nei nostri ricordi note, accordi ed effetti che resistono al tempo, con l’ampiezza della sua linea melodica, il colore delle armonie e uno sviluppo che può richiamare alla memoria immagini ed emozioni e giungere vincitore fino alla fine dei tempi.