“Sono onorato di ricevere a Salerno il premio Peppe Natella, amo questa città, soprattutto il centro storico dove ho girato Assunta Spina”: sono le parole pronunciate da Michele Placido che, prima di andare in scena sul palco della XXXV edizione del Teatro dei Barbuti, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani di Chiara Natella, organizzatrice della rassegna. “Sto girando un film su Caravaggio a Napoli e avrei voluto scegliere proprio il centro storico di Salerno, che conosco bene, ma non è stato possibile per motivi organizzativi”.
Placido ha però lanciato una serie di idee che vorrebbe concretizzare in città, come una rassegna settembrina dedicata al connubio poesia e musica e un evento itinerante nei luoghi sacri tra presepi e brani della tradizione musicale-religiosa legata a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il Premio Natella, che consiste in una scultura ceramica originale del maestro Nello Ferrigno, è stato consegnato a Michele Placido durante la cerimonia di gala iniziale condotta da Paolo Romano e Gilda Ricci. Il Premio Natella è tributato ogni anno ad una personalità del mondo dello spettacolo che ha intrecciato il suo percorso con la storica rassegna dei Barbuti. Placido ne ha calcato il palcoscenico nel 1992, durante la X edizione, con “Caffè della stazione” di Luigi Pirandello. In quella prima occasione rimase incantato dal dedalo di vicoli e dal palcoscenico sotto le stelle dei Barbuti “un luogo davvero affascinante e straordinario che si presta a serate dedicate alla poesia, dove è necessario il silenzio, lontano dal traffico di automobili”. Subito dopo la cerimonia del premio, l’attore e regista è andato in scena con “Serata d’onore”. Con Michele Placido, Gianluigi Esposito voce e chitarrae Antonio Saturno – chitarra e mandolino. Uno spettacolo, tra poesia, musica e racconto, durante il quale l’attore e regista pugliese ha potuto esprimere al meglio le sue capacità declamatorie. Un viaggio tra musica, canzoni, poesia e prosa, attraverso un’antologia d’autoreconversi di Dante Alighieri, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Pablo Neruda,Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo e Sergio Bruni. Un recital che vuole essere un racconto, un dialogo tra artista e spettatori. Michele Placido ha interpretato poesie e monologhi di grandi personaggi della poesia e della prosa, un viaggio nella letteratura che non tramonta. Le foto sono di Corinna Fumo.