“La sicurezza stradale è una cosa seria e ci chiediamo se chi professa questa tematica sia in linea con la nuova normativa del terzo settore riguardante le associazioni”. A parlare è il portavoce delle associazioni A.U.F.V. Odv (Associazione Unitaria Familiari e Vittime Della Strada ODV), dell’A.I.F.V.S. Odv (Associazione Italiana Familiari e Vittime Della Strada ODV) ed A.M.C.V.S. Odv (Associazione Mamme Coraggio e Vittime Della Strada ODV), Biagio Ciaramella.
“Come mai, in gran parte dei progetti promossi a livello locale, regionale e nazionale - si chiede Ciaramella -, non sono mai presenti né le associazioni, né i familiari della vittime della Strada colpite dalla disgrazia? E’ una constatazione che fa male a noi che sappiamo come interloquire con ragazzi ed adulti. Nulla da togliere all’operato di tutti gli organi che vengono coinvolti nelle varie manifestazioni, ma ci chiediamo: rispetto alla nuova legge del terzo settore (https://www.cantiereterzosettore.it/cose-il-terzo-settore/), queste associazioni rispettano le normative vigenti? Il mio è uno sfogo successivo al confronto con i presidenti Alberto Pallotti ed Elena Ronzullo”.
Il quesito di Ciaramella, fonda le sue basi nelle due definizioni giuridiche che regolano il terzo settore, ovvero la Legge delega 106 del 2016 e il Codice del terzo settore (dlgs 117/2017). La prima recita: “Per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi”. Il codice del terzo settore specifica le caratteristiche dell’ente: “Sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore”.
“Prima di procedere al finanziamento dei progetti proposti da queste associazioni, le istituzioni preposte controllano la regolarità di tali iniziative dal punto di vista burocratico? Ce lo chiediamo anche perchè numerosi enti partner ce li ritroviamo coinvolti in numerosi processi per omicidio stradale - tuona Ciaramella -. Se avessero posto più attenzione realmente alla sicurezza stradale, sarebbero morte meno persone. Ecco il campanello di allarme che lanciamo verso questi enti. Gli eventi non devono essere passerelle, ma messaggi chiari per tutelare gli utenti della strada perché 12 morti al giorno sono da collegare alla responsabilità di qualcuno. Numeri che, in Campania, aumentano di anno in anno. La bella faccia non serve a niente, se non seguita dai fatti. Invitiamo a spendere i soldi per guardrail, buche, illuminazione, segnaletica orizzontale e verticale e la manutenzione ordinaria del manto stradale. Chiediamo spiegazioni ed interventi alle emittenti nazionali, ai comuni, alle province ed alla Regione Campania: abbiano rispetto - conclude - per tutte le vittime della strada”.