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I dati provenienti dal PNE (Programma Nazionale Esiti) dell’Agenas, per conto del Ministero della Salute, hanno fatto rilevare risultati eccezionali da parte dellaCasa di Cura “San Michele” di Maddaloni.

Parametro sicuramente di grande interesse deriva dalla mortalità a 30 giorni per Infarto Miocardico Acuto, attestatosi al 3,31% (dato grezzo) rispetto all’8,29% della media nazionale. Con 270 casi di infarto acuto del miocardio trattati, la San Michele ha registrato risultati straordinari, raggiungendo livelli di mortalità a 30 giorni più che dimezzati rispetto alla media nazionale, così da porla a livello delle migliori realtà nazionali ed europee; tutto ciò a conferma della fiducia che il Governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva riposto nella struttura ospedaliera altamente specializzata, di proprietà della famiglia Barletta, nell’inserirla all’interno del sistema dell’emergenza cardiologica campana e nell’integrarla nella Rete regionale per l’Infarto Miocardico Acuto (Rete IMA). In ambito della Rete regionale dell’infarto miocardico, la San Michele presenta funzione di “Unità Coronarica HUB di 1° livello”, ovvero centro di eccellenza (con concentrazione di professionalità e tecnologie di elevatissimo livello), cui fanno riferimento il “Servizio 118” e gli ospedali del territorio per l’invio di ammalati, al fine di garantire l’accesso a prestazioni di qualità.

In riferimento all’integrazione e alla partecipazione della San Michele alla Rete regionale per il Pronto Intervento dell’Infarto Miocardico STEMI, il dr. Marco Pepe, responsabile dell’Unità Coronarica della predetta struttura, ribadisce l’importanza di offrire al cittadino, quando colpito da IMA, la migliore opportunità di cura, per il miglior risultato in termini di sopravvivenza e di restituzione ad una vita normale. «Le migliori cure, – continua il dr. Pepe – in tali casi, vengono assicurate mediante la qualità del trattamento e mediante la velocità di accesso alle stesse, elemento fondamentale, quest’ultimo, per salvare la vita al paziente». A tal fine, la migliore prerogativa di una Rete per l’Emergenza Sanitaria è quella di garantire una grande capacità di coordinazione per trasportare il malato al Presidio Sanitario più vicino e che possa assicurare il trattamento più specifico: «Troppe volte, ad esempio, durante il breve periodo di sospensione dalla Rete dell’Emergenza, – spiega il dr. Pepe – pur avendo pronta almeno una delle nostre 3 sale di emodinamica ad altissima tecnologia, abbiamo constatato che pazienti soccorsi dal Servizio 118 a pochi metri dal nostro Primo Soccorso sono stati trasportati a decine di chilometri di distanza e per alcuni di essi, purtroppo, si è verificato l’exitus. Per contro, a rafforzare il concetto del fattore tempo per il buon funzionamento della Rete dell’Emergenza oltre che come prerogativa di qualità dell’organizzazione, abbiamo documentato pazienti che, colpiti da Infarto Miocardico STEMI e trasportati presso il nostro Pronto Soccorso, nel giro di pochi minuti, avendo noi attivato il cosiddetto percorso Fast-Track per la rivascolarizzazione coronarica percutanea (come raccomandato dalle linee guida europee e americane), hanno ottenuto la completa restituzione ad integrità funzionale cardiovascolare».

Eccellente e in perfetta media nazionale è anche il risultato, riportato dal PNE 2018, delle angioplastiche coronariche (PTCA): alla Casa di Cura di Maddaloni sono il 46,27%, contro il 46,86% nazionale (Adj), i trattamenti interventistici con angioplastica effettuati entro due giorni dall’accesso del paziente.

I notevoli investimenti in tecnologia e nelle procedure mini-invasive hanno portato la Casa di Cura ‘San Michele’ a livelli di performance sanitarie eccezionali. Al primo posto come più bassa mortalità a 30 giorni e nettamente al di sotto della media nazionale risultano gli esiti riguardanti la Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache (1,8% rispetto al 2,45) e il by-pass aortocoronarico isolato (0,77 contro 1,93 nazionale).

L’ulteriore miglioramento dei risultati della “San Michele” pubblicati nel PNE 2018 conferma gli esiti soddisfacenti già avuti nelle precedenti edizioni dei dati Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali che, su mandato del Ministero della Salute, fornisce le valutazioni di efficacia, equità, sicurezza e appropriatezza delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario italiano) e l’appropriata valorizzazione della Casa di Cura di Maddaloni del Presidente della Regione De Luca, che aveva persino inaugurato nel 2015 la Sala operatoria ibrida, la prima in Campania e nel Sud Italia, e apprezzato le continue innovazioni tecnologiche, professionali, assistenziali in tutti i reparti di una struttura ospedaliera di Alta Specialità, accreditata con il SSN, storicamente “virtuosa”.