Venerdì 23 febbraio 2024, ore 20.00, presso la libreria indie Masone di Benevento, ci si confronterà sul mondo penitenziario attraverso il saggio "Processo al carcere".
A seguire, grazie ai soci di Banca Etica, Sannio Irpinia Molise, degustazione dei prodotti "Cotti in Fragranza", laboratorio nato nel 2016 all’interno del carcere minorile Malaspina di Palermo.
Curato da Aristide Donadio per il Centro Gandhi Edizioni e scritto da 12 diversi autori che, a diverso titolo, ruotano attorno all’universo carcerario, il saggio “Processo al carcere” è una critica radicale al sistema detentivo che lo si definisce come del tutto estraneo ai principi della nostra Costituzione che, all’articolo 27, parla di pene che non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
A guidarci in una riflessione su una realtà così complessa sarà Aristide Donadio, psicosociologo e docente di Scienze Umane nei licei statali di Napoli, attivista di Amnesty International, dove ha ricoperto l’incarico di commissario nazionale per l’Educazione ai Diritti Umani.
Tra i coautori del saggio, che interverranno, Viviana Isernia, traduttrice e autrice di testi di arabistica e islamistica ed educatrice ai diritti umani in Amnesty International Italia, quindi Enrico De Notaris, psichiatra ex docente universitario e membro dell’associazione di antipsichiatria “Sergio Piro”, esperto nell’applicazione del teatro nel trattamento del disagio psichico e sociale, e infine Ciro Amitrano, filosofo ed attivista politico, sostenitore di numerose campagne politiche con Cobas Scuola, Greenpeace e Gruppo Umana Solidarietà, autore di diverse pubblicazioni, collaboratore come attore e musicista con il gruppo Living Theatre Europe.
A porre domande e intrecciare le loro esperienze nell’universo carcerario saranno anche Luigi Romano, avvocato beneventano dell’Osservatorio Antigone, l’associazione che da decenni promuove campagne di sensibilizzazione su temi sociali, e Angelo Moretti, presidente del Consorzio Sale della Terra che con l’esperienza dell’Orto di Casa Betania ha concretamente “liberato la pena” per diversi detenuti.