L’incontro con il prematuro avviene in Neonatologia, in una Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) dove si verifica una situazione particolare: “Da una parte si cerca di prendere una posizione corretta tra il bambino, soprattutto l’alto prematuro che rischia di non farcela, e il genitore che non riesce a interpretare il bambino reale, trattenendo ancora le fantasie che aveva sul figlio durante la gravidanza.
Dall’altra parte si fa strada una strana condizione: è come se si rimanesse ingabbiati in una sensazione di disequilibrio tra la vita precaria e la morte incombente. Una situazione che dovrà sbloccarsi e che necessita di una sorta di intervento 'altro' che permetta a questo bambino di vivere e al genitore di ridesiderare”. Lo racconta Emanuele Trapolino, neuropsichiatra infantile e direttore dell'Unità operativa semplice di Neurologia neonatale dell'Ospedale Giovanni Di Cristina (Arnas) di Palermo, che il 12 gennaio interverrà in qualità di relatore al corso su ‘Il neonato pretermine: la cooperazione multiprofessionale per affrontare la complessità’. Sarà la prima di tre giornate di formazione (le altre due date sono il 26 gennaio e il 12 febbraio) promosse dalla SISPe, il Sindacato italiano specialisti pediatri, in collaborazione con l’Istituto di Ortofonologia (IdO) e con i patrocini della Società italiana di pediatria (SIP) e della Società italiana di neonatologia (SIN), a Roma in Corso d’Italia 38A.
“Il trauma che vive il bambino prematuro sta nel dover combattere contro una non vita- spiega Trapolino- mentre il genitore deve combattere contro l’impossibilità di simbolizzare su quel bambino, che rappresenta la continuità della specie ma che può dissolversi da un momento all’altro. Su questa scena così ricca di significati psichici si organizza tutta la storia del bambino prematuro con le sue difficoltà, la sua capacità di lottare e di sopravvivere- precisa il neuropsichiatra infantile- e con l’importanza delle sue complicanze che possono condizionare negativamente tutta la sua vita. È un gioco di equilibrio a cui bisogna partecipare trovando un posto. Il nostro ruolo è trovare una collocazione determinante nel riuscire non dico a predire quello che accadrà, ma a leggere in modo corretto cosa sta accadendo”. Trapolino, con il suo intervento, punterà ad aiutare i pediatri a capire come si osserva, si valuta e si organizza una presa in carico. “Ho l’obbligo di rilanciare quello che il prematuro sarà indip endentemente dalle previsioni. In questo connubio tra realismo e possibilità- conclude- noi ci giochiamo la nostra partita”. Le giornate della SISPe prevedono crediti Ecm n. 13 per pediatri, psicologi e neuropsichiatri infantili. La partecipazione è gratuita, ma le adesioni saranno accettate secondo l’ordine di arrivo e fino ad esaurimento posti disponibili.