Salernoir, gran finale con Maurizio De Giovanni mercoledì 4. — Gazzetta ...

Gran finale, venerdì 3 ottobre alle ore 20, per “San Michele in Musica”, rassegna giunta alla sua seconda edizione, realizzata da Gestione Musica, con la sua direzione composta dal Presidente Francesco D’Arcangelo e il direttore artistico Costantino Catena, che ritorna nell’antico complesso per incontri tra musica, arte e gusto, che nascono dalla consolidata sinergia tra Associazione Gestione Musica e la fondazione Carisal. Serata dedicata al dualismo leggendario tra Mozart e Salieri. Degustazione dei ceci di Cicerale e Cantine Montresor

Concerto finale, venerdì 3 ottobre alle ore 20, per “San Michele in Musica”, rassegna giunta alla sua seconda edizione, realizzata da Gestione Musica, con la sua direzione composta dal Presidente Francesco D’Arcangelo e il direttore artistico Costantino Catena, che ritorna nell’antico complesso per incontri tra musica, arte e gusto, che nascono dalla consolidata sinergia tra l’ Associazione Gestione Musica e la Fondazione Carisal. Proprio Costantino Catena dismetterà gli abiti di direttore artistico per assidersi al pianoforte, come anche Francesco D’Arcangelo quelli di Presidente per imbracciare il violoncello e far musica insieme a Francesco Solombrino e Giuseppe Carrus al violino, Paolo Di Lorenzo alla viola e Gianluigi Pennino al contrabbasso, per così celebrare anche il bicentenario della morte di Antonio Salieri. “Dov’è giustizia, Dio, se il dono sacro, se l’immortale genio non è dato in premio a sacrifici, amore ardente, preghiere, zelo diligente, studio, e illumina un pazzo, un vagabondo ozioso! … Oh Mozart, Mozart!” Antonio Salieri deve molto a Puškin e a Peter Shaffer. Nessuno più di loro, infatti, ha contribuito dopo la sua morte e in particolare negli ultimi decenni, al mantenimento della memoria del musicista e compositore originario di Legnago e poi migrato alla corte di Vienna, coevo di Mozart, e finanche più celebre all’epoca del grande genio di Salisburgo. Mozart, pur riconoscendo l’influenza di Salieri a corte, non lasciò mai testimonianze scritte di animosità personale nei suoi confronti; al contrario, vi sono lettere in cui Mozart menziona Salieri in termini positivi, come collaboratore e conoscitore della musica. Inoltre, dopo la morte di Mozart, Salieri partecipò persino a eventi commemorativi in suo onore, il che suggerisce un rispetto professionale reciproco. Alcune fonti riportano addirittura che Salieri avrebbe insegnato al figlio di Mozart, Franz Xaver, consolidando ulteriormente un rapporto di rispetto piuttosto che di rivalità. Il programma verrà inaugurato dal Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore del compositore italiano che inizia con un “Allegro maestoso” il cui brillante materiale tematico è in costante evoluzione ritmica. Si apre con un tema brillante e maestoso, che viene sviluppato con grande virtuosismo dal pianoforte. L'orchestra accompagna il solista con un ruolo di supporto, fornendo una ricca trama sonora. Il secondo movimento, “Larghetto”, è un sobrio e delicato dialogo tra il solista e il pizzicato degli archi, un brano più lirico e introspettivo. Il tema principale è presentato dal pianoforte solista in modo cantabile e espressivo e l'orchestra accompagna con delicatezza, creando un'atmosfera di quiete e serenità. Il movimento finale, “Andantino”, è un vivace rondò caratterizzato dal contrasto del ritornello con tre episodi galanti. Il concerto fu composto nel 1773, durante il periodo di massimo successo di Salieri come compositore d'opera. All'epoca era maestro di cappella alla corte imperiale di Vienna e godeva di grande fama e prestigio. Il concerto è dedicato al barone Ignaz von Strattmann, un diplomatico e mecenate austriaco. A seguire, il Concerto K271 “Jeunehomme” di Mozart. Composto a Salisburgo all’età di 21 anni ed eseguito per la prima volta a Monaco il 4 ottobre 1777, il concerto per pianoforte e orchestra n. 9 è considerato un caposaldo della produzione mozartiana; l’immediatezza dell’invenzione melodica e l’elegante amalgama tra solista e orchestra innovano il suo stile, riverberandosi poi su tutte le sue opere degli anni seguenti. Pagina ampia e ardita, articolata in tre movimenti, rivoluziona sin dalle prime battute il connubio solista-orchestra anticipando contenuti romantici, affermando poi, con il passaggio senza soluzione di continuità al Rondò finale, la visione unitaria dell’opera.

Protagonisti della degustazione curata da Sabrina Prisco e Daniele Graziano saranno i famosi ceci di Cicerale, presidio Slow Food del Cilento

Il nome Cicerale e il blasone comunale di questo paese, testimoniano una produzione importante sin dal Medioevo: “terra quae cicera alit” (terra che nutre i ceci), recita lo stemma del paese che raffigura anche una pianta di ceci intrecciata con una graminacea. E ancora oggi nei terreni di Cicerale si produce una varietà locale di piccoli ceci rotondi, dal colore leggermente più dorato rispetto a quelli comuni, con sfumature nocciola chiaro, e dal sapore intenso. Per il suo basso contenuto di umidità alla raccolta si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura. Quindi lo staff farà assaggiare la cecína, l’hummus, la zuppa di ceci assoluti, falafel, il cous cous palestinese anelli di totani su crema di ceci al rosmarino e un dolce a sorpresa. In questa serata speciale si intrecciano secoli di arte e vino, nonché storie di nobiltà e genio creativo. A collegare il vino alle opere non solo l'eccellenza dei protagonisti enologici e musicali, ma anche le leggende letterarie e non solo che accompagnano i nomi di Mozart, Salieri e Montresor di Verona lo Spumante Brut Millesimato (Pinot Nero), il Lugana DOC Satinatoe il Valpolicella Ripasso Superiore Capitel della Crosara. Nei secoli, un fil rouge sottile ha collegato l'Italia alle grandi corti europee e viceversa: un dialogo complesso ma sempre virtuoso, che ha avuto nella maestria dei suoi protagonisti - fra note e calici d'autore - il lascito più evidente e persistente della nostra cultura.