Dei suoi cent’anni, oltre quaranta li ha spesi in Poste. Raffaele Bonomi, per questo conosciuto in tutta l’isola come “il direttore”, ha tagliato pochi giorni fa il traguardo del secolo di vita. A festeggiarlo, tra palloncini e coriandoli, con i quattro figli e i numerosi nipoti, anche il sindaco di Anacapri, Alessandro Scoppa, e una nutrita rappresentanza della comunità isolana che lo ha accolto settant’anni fa. Con loro Raffaele ha spento le candeline sistemate sulla torta accanto alle tre fatidiche cifre.
Dopo il servizio militare, svolto come radiotelegrafista nel 1947, all’età di 23 anni, Raffaele prese servizio nella “Ricevitoria Postale e Telegrafica” di Caivano, in provincia di Napoli, dove era stato già impiegato prima del periodo di leva. L’anno seguente, nel 1948, la svolta della vita: il passaggio dall’ufficio postale di Dugenta a quello di Capri, dove fu chiamato per far fronte all’enorme lavoro estivo.
Dopo pochi anni, nonostante la giovane età, a Raffaele fu affidata la reggenza dell’ufficio postale di Capri: ciò gli valse l’appellativo, da parte degli isolani, di “direttore bambino”. Dall’isola azzurra parte la sua carriera, punteggiata di prove, concorsi e tante destinazioni che toccano diverse province dell’Abruzzo e della Campania. Un lungo cammino pieno di ricordi che ancora oggi emozionano l’ex direttore: «L’uso dell’alfabeto Morse e della macchina per scrivere continuano ad essermi familiari, come anche i centesimi delle vecchie lire rispetto a quelli dell’euro di oggi e il ricordo delle tante persone con cui ho lavorato – afferma Bonomi, rievocando un tempo che sembra lontanissimo -. Ho avuto una vita professionale ricca e appagante, mi sono sempre sentito parte di una grande famiglia. Questa appartenenza è talmente forte che considero “Poste e Telegrafi”, così come si chiamava l’azienda ai tempi in cui sono stato assunto, la mamma di Poste Italiane».
L’isola che lo ha incoronato “direttore” lo ha accolto proprio come l’azienda nella quale ha trascorso tutto il suo percorso lavorativo. «Quando, dopo oltre quarant’anni, ho raggiunto l’età della pensione, gli abitanti capresi hanno voluto esprimermi il loro affetto e la loro stima con numerosi messaggi di auguri, riconoscendomi esperienza e umanità nella gestione di un servizio fondamentale per tutti i cittadini». Sentimenti che Raffaele ricambia da sempre alla comunità isolana. «Vivo da tanto tempo in questo posto meraviglioso non solo per il paesaggio, ma anche per le persone che ci abitano. Ormai sono uno di loro», dice.