La Via Francigena in Campania: un viaggio nel cuore del Mediterraneo

Prosegue il percorso di promozione e valorizzazione del tratto campano della Via Francigena del Sud, promosso da Agenzia Campania Turismo.

Dopo le prime iniziative dedicate ai cammini e ai percorsi culturali, il racconto della Francigena campana si è spostato questa volta nel Sannio Beneventano, dove camminatori, giornalisti di settore e content creator hanno vissuto un’esperienza immersiva tra borghi, paesaggi e sapori autentici.Il secondo tour ha infatti seguito la tappa n.17 della Via Francigena del Sud, un itinerario che da Gioia Sannitica– ancora in provincia di Caserta – si snoda attraverso le località di Faicchio, San Salvatore Telesino, Telese Terme e Solopaca, cuore verde e spirituale della Campania interna.Una giornata di cammino e racconto che ha intrecciato storia, natura e tradizioni locali, offrendo ai partecipanti la possibilità di scoprire antichi luoghi di culto, sorgenti termali, testimonianze longobarde e scorci naturalistici di rara bellezza.

Dalla Grotta di San Michele al Monte Pugliano con le suggestive “doline” note come Puri, fino all’oasi di Telese Terme e ai vigneti di Solopaca, il tour ha restituito un mosaico di esperienze capaci di unire spiritualità, paesaggio e identità territoriale.L’incontro tra le guide Angelo Rotunno e Claudia Orsino è avvenuto presso il Castello di Gioia Sannitica (località Caselle), un luogo fortificato di origine normanna (X–XI sec.) tra i meglio conservati della Campania. Fu teatro della tragica vicenda di Erbanina, sposa del signore del castello, accusata di stregoneria e gettata giù dalle mura.
Ad accogliere i camminatori tra le suggestive rovine, il vicesindaco di Gioia Sannitica Carmine Porto. Luoghi evocativi, avvolti nel silenzio e nel verde, ma sempre «instagrammabili», come vuole ormai l’abitudine dei visitatori moderni, che anche nelle aree interne possono trovare soddisfazione.Dopo la visita al castello, è possibile salire sul Monte Erbano per raggiungere la Grotta di San Michele, adibita al culto dell’Arcangelo dai Longobardi (circa 700 d.C.) e arricchita nel XII secolo da affreschi bizantini.Tra storia e spiritualità, è poi la volta di San Salvatore Telesino, con la visita all’antica Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore, fondata dai Longobardi e oggi sede dell’Antiquarium di Telesia. Il monastero, di rilievo politico nel Medioevo, ospitò più volte Sant’Anselmo di Canterbury. Nella Chiesa di San Leucio si conserva un prezioso dipinto del Sarnelli.Luoghi ancora vergini sotto il profilo turistico, ma con tante storie da raccontare e sapori da tramandare, grazie al prezioso lavoro della Pro Loco, guidata da Egidio Cappella, che ha illustrato e fatto assaporare i prodotti artigianali tradizionali (PAT) ufficialmente riconosciuti: Struppolo, vanto e peperone quarantino, che ogni estate muovono migliaia di persone in occasione della tradizionale sagra. Ad illustrare le bellezze del paese, Lorena e Gianmario sempre della locale Pro Loco. Il percorso continua a Telese Terme, centro principale della Valle Telesina, celebre per le sue acque sulfuree. Immancabile la sosta alle antiche Terme Jacobelli (i “bagni vecchi”), oggi parco naturale.
Uscendo da Telese, si costeggia il Lago di Telese, luogo ideale per fotografie e condivisioni sui social. Qui ad attendere gli ospiti l’assessore comunale Maria Venditti, la cui sensibilità verso il mondo della disabilità ha consentito di affrontare il tema dell’inclusività e dell’accessibilità anche all’interno della Via Francigena.Ultima tappa del cammino: Solopaca, nota nell’Ottocento come la “piccola Napoli” per la qualità dei suoi vini e oli. La Cantina Sociale, presieduta da Carmine Coletta, ha rappresentato un’altra delle grandi sorprese per i viaggiatori: 1000 ettari di vigneto e centinaia di soci conferitori rendono la cantina il fulcro economico della zona, vocata alla produzione di Falanghina, Greco, Fiano e Aglianico.
Una storia di resilienza, quella della cantina, dove è ancora viva la memoria dell’inondazione di un decennio fa, superata grazie alla forza e alla solidarietà di tutti, anche attraverso la vendita delle bottiglie salvate dal fango e dalla furia dell’acqua.La Pro Loco, guidata da Antonio Iadonisi, ha accolto i partecipanti presso Palazzo Cusani – Luogo del Cuore FAI – dimora storica di fine Seicento con antico frantoio e cortile scenografico. Il palazzo è oggi un luogo di ospitalità: ogni anno vi pernottano un centinaio di pellegrini, e il numero è in crescita, assicurano i proprietari. Solopaca sta conoscendo una fase di crescita imprenditoriale, testimoniata anche dalla nascita di nuovi B&B, come il nuovissimo Rifugio del Conte, poco fuori dal paese. Per conto diAgenzia Campania Turismo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. QUI IL LINK AL VIDEO: https://www.swisstransfer.com/d/bc36c1f3-2c90-4d73-824f-ab12082fcd54