Relatrice Onu, 'da azioni Israele ulteriore radicalizzazione' - Politica -  Ansa.it

A partire dal messaggio di promozione di una cultura e di una mentalità di pace che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno, e che papa Francesco ha rivolto a tutta la Chiesa in occasione della Giornata Mondiale della Pace 2024, l’Azione Cattolica tutta vuole farsi a sua volta portavoce di un messaggio di pace che attraversi il tempo e lo spazio e arrivi forte e chiaro, in questo tempo segnato dai conflitti e dalle guerre.

L’iniziativa di pace di quest’anno, a livello nazionale, “La pace in testa”, vuole essere il racconto dell’attenzione primaria che l’Azione Cattolica ha per la pace senza pause, senza intervalli, come postura indispensabile nei piccoli gesti di ogni giorno come nei confronti di grandi eventi. E un grande evento, che l’Azione Cattolica della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti sta contribuendo ad organizzare insieme alla Diocesi, alla Scuola diocesana d’Impegno Socio-Politico, alla Caritas diocesana, alla Pastorale Sociale e del Lavoro, all’Ufficio Migrantes, al Progetto Policoro e alla cooperativa sociale di comunità iCare, è previsto per questa domenica 7 gennaio alle ore 18 a Telese Terme (presso la sala Goccioloni delle Terme) con la presentazione del libro-testimonianza “J’accuse” della relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani nei territori palestinesi Francesca Albanese. Dopo il brutale e intollerabile attacco di Hamas, e dopo la guerra conseguente su Gaza, l’attenzione mediatica su Israele e Palestina è diventata massima, eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti (“se critichi Israele stai con i terroristi; se porti l’attenzione sull’occupazione stai giustificando Hamas…”), che impediscono la comprensione di una storia che, di certo, purtroppo non comincia il 7 ottobre. Il “J’Accuse” di Francesca Albanese non vuole essere l’intervento di parte di un’attivista, ma è il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale e che, proprio grazie a questo prezioso lavoro confluito nella documentazione di tre Rapporti Internazionali, può aiutare a vedere e a capire ciò che, in questo momento, non si vede o può sfuggire. Oltre all’autrice, sarà presente con un saluto iniziale il vescovo diocesano mons. Giuseppe Mazzafaro.

La pace non può essere un pensiero tra gli altri, non una possibilità tra le tante, ma il primo punto della lista, il più urgente, che precede gli altri in testa a tutto.