Operazione della Gdf nel Metapontino - Norba Online

I Reparti alle dipendenze del Comando Provinciale di Avellino, agli ordini del Col. Salvatore Minale, al termine di indagini condotte nel corrente mese, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica, per le violazioni previste dall’articolo 7 del decreto legge n. 4 del 2019, complessivamente 30 persone fisiche, residenti in Irpinia, per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo di oltre 520 mila euro.

Gli stessi soggetti sono stati, altresì, segnalati agli uffici competenti dell’INPS per il recupero delle somme indebitamente percepite. Le investigazioni hanno preso avvio da una precedente attività di analisi avviata dal Comando Provinciale che si prefiggeva lo scopo di contrastare l’indebita percezione del sussidio del “reddito di cittadinanza” da parte di soggetti che, in particolare, avevano omesso di indicare, sia nella fase di redazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica, che in quella di richiesta di partecipazione alla misura sociale, comprese le successive comunicazioni obbligatorie all’INPS, il possesso di valori del patrimonio mobiliare superiori a quelli fissati per legge. L’analisi – svolta nei confronti di numerosissimi percettori, per il periodo dal mese di marzo 2019 al mese di aprile 2021 -, del predetto sussidio, ha consentito di individuare, in prima battuta, nr. 30 soggetti possessori di quote societarie, dal 2017 al 2023, per importi superiori a 20.000,00 euro nominali. Attraverso il riscontro di ciascuna Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), venivano confermate le suddette posizioni a rischio, emergendo che gli stessi non avevano indicato nel quadro FC2, Sez. II (altre forme di patrimonio mobiliare) le proprie quote di partecipazione societaria e le frazioni di patrimonio netto ai medesimi attribuibili. L’attività testimonia l’impegno della Guardia di Finanza sul versante del contrasto agli sprechi di denaro pubblico e all’indebito accesso a prestazioni previdenziali e a misure di sostegno al reddito, che generano iniquità e minano la coesione sociale. Dall’inizio dell’anno, sono state già complessivamente accertate indebite percezioni del reddito di cittadinanza per circa 1 milione di Euro, a cui sono scaturite le denunce all’Autorità Giudiziaria di 56 soggetti. Per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.