Il Comitato Promotore del Referendum Popolare di Maiori ha inviato un atto di diffida al Comune e agli enti competenti, chiedendo l'applicazione delle disposizioni contenute nell'articolo 79 dello Statuto Comunale. A coordinare l'iniziativa è il professor Mario Civale, con il supporto degli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli.

"L'obiettivo del Comitato è garantire ai cittadini di Maiori il pieno esercizio del proprio diritto di partecipazione democratica, attraverso il rispetto delle regole fissate dallo Statuto Comunale", ha dichiarato Civale. "Vogliamo che sia rispettata la volontà popolare e che si scongiuri la realizzazione di due opere ritenute disastrose per la nostra comunità: il depuratore consortile e il tunnel Maiori-Minori."

Il Comitato, composto da cittadini attivi nella difesa del territorio, aveva avviato l'iter referendario il 14 agosto 2024, presentando formalmente la richiesta per sottoporre a votazione due quesiti di rilevante interesse locale. Tuttavia, l'Amministrazione comunale non ha rispettato lo Statuto, omettendo di istituire la Commissione incaricata di verificare la legittimità e l'ammissibilità dei quesiti referendari.

A seguito di tale omissione, il Comitato ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania. Con la sentenza n. 143/2025, pubblicata il 23 gennaio 2025, il TAR ha riconosciuto l'importanza della questione, pur rimandandola alla giustizia civile. Nella decisione, il tribunale ha sottolineato come il Comitato promotore abbia un ruolo pubblico e il diritto di avviare il referendum, senza essere ostacolato da atti amministrativi arbitrari.

Alla luce dell'inerzia del Comune, il Comitato ha inviato una diffida formale chiedendo:

L'immediata costituzione della Commissione prevista dall'articolo 79 dello Statuto;
L'annullamento in autotutela delle deliberazioni del Consiglio comunale del 26 settembre 2024 e della nota del Segretario comunale del 9 ottobre 2024, ritenute adottate in violazione delle competenze statutarie;
La sospensione di ogni ulteriore atto amministrativo riguardante le opere oggetto dei quesiti referendari fino alla conclusione dell'iter;
L'intervento sostitutivo del Prefetto di Salerno e del Ministro dell'Interno, qualora il Comune persista nell'inadempimento.
"L'atteggiamento del Comune rappresenta una grave violazione del diritto dei cittadini di partecipare alle decisioni che riguardano il futuro del proprio territorio", ha aggiunto Civale. "Non ci fermeremo. Andremo avanti in tutte le sedi opportune per tutelare i diritti della comunità di Maiori."

Il braccio di ferro tra il Comitato e l'Amministrazione comunale continua, mentre i cittadini attendono risposte chiare sul destino delle opere contestate e sulla possibilità di esprimersi democraticamente attraverso il referendum.