Amalfi punta sulla tradizione per vestirsi a festa e dà luce - per volontà dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Daniele Milano - alle rime della più classica delle ballate di fine anno. Quella portata in giro per strade e piazze, case e luoghi di ritrovo, dai tradizionali gruppi folkloristici che animano i giorni di festa compresi tra la fine e l’inizio del nuovo anno.
«Aprimmo l’anno nuovo co tric-trac e botte passammo chesta notte In allegria» così recita l’incipit della beneaugurante canzone de «Lo Capo d’Anno» che ad Amalfi per queste festività diventa luminaria di Natale.
«Gli ospiti che sceglieranno Amalfi per le loro vacanze o per un momento di relax durante il periodo di Natale e Capodanno, troveranno una bella novità! - evidenzia Daniele Milano, Sindaco di Amalfi - La tradizione de “Lo Capo d’Anno” folk amalfitano è tra quelle più autentiche e genuine del nostro territorio e, siamo sicuri, grazie a queste installazioni luminose diverrà oggi sempre più conosciuta».
Storicamente collocata nel 1700 l’antica ballata era un rito familiare diventato elemento di attrazione grazie allo sdoganamento avvenuto a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso da parte di gruppi improvvisati che - con strumenti rudimentali come putipù e triccheballacche - l’hanno sottratta al chiuso di cantine e vecchie dimore popolari.
«Oggi le sfilate dei gruppi folk, autentiche orchestre seppur caratterizzate da quegli stessi strumenti adattati utilizzati un tempo, animano con la loro allegria i giorni di festa sfilando per le vie principali e costituendo un’attrazione per i tanti turisti che anche d’inverno popolano l’Antica Repubblica Marinara. - dichiara Enza Cobalto, consigliera delegata alle Tradizioni - Le frasi luminose dell’antico stornello di Capodanno, partono dall’imbocco di piazza Duomo e arrivano fin su al Largo Spirito Santo contaminando con la loro allegra prosa popolare l’intero corso principale della Città».
Ecco quali sono divenute luminarie ad Amalfi:
Aprimmo l’anno nuovo
Co tric-trac e botte
Passammo chesta notte
In allegria.
Nascette lu Messia
Avenne poveriello
No voje e n’aseniello
Pe vrasera.
Da tanne ‘e sta manera
Passato s’ò sti juorne
Pe fa dispietto e scuorno
A farfariello.
Ca chillo marionciello
Nce avea tutte aggranfate
Ne ce avarria lassate
E nce arrosteva.