A distanza di quattro giorni dalla denuncia dei sindacati e di tre dall’annuncio di una interrogazione parlamentare da parte della deputata Imma Vietri, l’Azienda Sanitaria Locale di Salerno interviene sulla criticità inerenti la rete Diabetologica precisando che “è strutturata e funzionante da anni” e che “copre l’intero territorio della provincia di Salerno”. “Sono infatti 19 i Centri Diabetologici Aziendali (CAD) di II livello programmati, di cui 14 già attivi, attraverso cui l’Asl garantisce i servizi di assistenza e cura per le tante persone affette da diabete”.
Le precisazioni
I vertici dell’Asl sottolineano: “Il diabete è una delle malattie croniche a più alta prevalenza nella popolazione. Anche per questo, il modello organizzativo aziendale ha previsto che questa patologia cronica, che necessita di un percorso specificatamente territoriale e di prossimità ai bisogni del paziente, abbia il CAD quale fulcro del governo del percorso assistenziale. Inoltre, il percorso è totalmente informatizzato, avendo a disposizione una cartella informativa e digitalizzata che mette in rete tutti i CAD aziendali. La rete, inoltre, prevede l’integrazione attiva dei medici di medicina generale, che partecipano alla gestione del percorso assistenziale della persona affetta da diabete”. E ancora: “Nella logica d’integrazione ospedale-territorio, ai reparti ospedalieri aziendali è deputato l’importante compito di effettuare il primo ciclo della terapia e di ricondurre il percorso di cura, una volta dimesso il paziente, direttamente al CAD che prende in carico la persona”.
Il caso Eboli
In particolare, riferendosi agli episodi segnalati su alcuni organi di stampa, viene precisato che “da anni è operativo un Centro Diabetologico di II livello perfettamente operativo con due specialisti diabetologi per il Distretto sanitario numero 64 di Eboli-Buccino e collocato direttamente nella città di Eboli. Sono infatti circa 5mila le prestazioni annue effettuate dai due diabetologi territoriali che vanno ad integrarsi con le attività svolte dalle Unità Operative dell’Ospedale”.