Cinema e Teatro Charlot

Con sette appuntamenti da gennaio a maggio il Teatro Charlot, polo culturale di Pellezzano e luogo dell’intrattenimento della Valle dell’Irno, si presenta.


«Qualcuno avrebbe mollato, noi resistiamo e andiamo avanti, non senza sacrifici e rinunce. Ma lo facciamo nel segno dell’arte e dell’alto valore della cultura, un bene prezioso che ci piace custodire e che ci auguriamo anche di diffondere attraverso queste sette date trasversali capaci di arrivare a un pubblico vasto, giovane e meno giovane», dicono Gianluca Tortora e Piermarco Raniero Fiore, rispettivamente direttore artistico e organizzativo del Cinema Teatro Charlot.
IL CARTELLONE Si parte il 26 gennaio con Francesco Procopio, attore italiano tra i più apprezzati della scena teatrale napoletana, in “Show”; il 2 febbraio Dado in “Non vedo, non sento e straparlo”: uno spettacolo dove il protagonista rappresenta un uomo molto simile alle 3 scimmiette che come le prime due non vede e non sente ma, a differenza della terza, straparla. L’1 marzo Antonello Costa in “Costa Power, il potere del sorriso”, Il nuovo varietà dell’artista, due ore di risate con un grande intrattenitore; il 15 marzo il trio di brillanti attori campani Angelo Belgiovine, Enzo Varone e Margherita Sarno con “Ma veronica chi?”, una commedia in due atti esilaranti, ricchi di spunti di riflessione sulla dimensione privata della coppia nella contemporaneità. Il 12 aprile Vincenzo Comunale in “Definitivo 03”, monologhi alla Comunale per ribaltare la realtà, evidenziandone le contraddizioni e proponendo punti di vista alternativi. Il 28 aprile la Compagnia dell’Arte in “Speriamo che me la cavo”, un omaggio al meraviglioso film del 1992 del film di Lina Wertmuller tratto dall’omonimo volume di Marcello D’Orta. Infine il 4 maggio Paolo Caiazzo, Nicola Pavese e Daniele Ciniglio in “Boomer”, commedia tutta da ridere su una ipotetica nuova famiglia 2.0.
Fuori abbonamento il 17 febbraio, in collaborazione con DLive Media, il racconto televisivo neorealistico di Domenico Iannacone. Con “Che ci faccio qui – in scena”, il giornalista si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il palcoscenico diventa luogo fisico ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare.
INFO UTILI Costo dell’abbonamento per i sette spettacoli in cartellone 70 euro. Telefono: 089 2593359; 350 9109146.