Nuovo appuntamento con i #Fuorifestival di Salerno Letteratura. Venerdì 5 maggio, alle 18.30, presso gli spazi di Libramente Caffè Letterario (via Francesco Paolo Volpe 34), si terrà un dialogo sulla poesia con Angelo Petrella e Giorgio Sica.
Leonardo da Vinci diceva che la pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca. Wislawa Szymborska non si è mai avventurata in una definizione di poesia, nemmeno quando ha ritirato il premio Nobel. Nel tempo della postmodernità, delle parole che perdono gradualmente forza e significato, la poesia resta un’arma potentissima per opporsi all’impoverimento culturale e alla banalità del linguaggio, ma finisce imbrigliata in molti luoghi comuni, primo fra tutti la sua intraducibilità. Attraverso reading, percorsi bibliografici e una costante interazione con il pubblico, Giorgio Sica e Angelo Petrella terranno un seminario introduttivo alla poesia. Una sorta di educazione sentimentale alla sua lettura, un proposta per avvicinarsi ai suoi linguaggi, alle sue regole, alla sua capacità di trasmettere emozioni.
I PROTAGONISTI. Angelo Petrella è nato a Napoli nel 1978. Ha studiato a Roma, Parigi e Siena, dove ha conseguito un dottorato in Letteratura Italiana. Scrittore, sceneggiatore, poeta e traduttore, ha pubblicato otto romanzi (l'ultimo titolo è La notte non esiste, Marsilio 2019), la raccolta di poesie Vogliamo niente e lo vogliamo adesso! (Zona 2016) e lavorato a serie tv quali I Bastardi di Pizzofalcone, Mare fuori e Resta con me.
Giorgio Sica insegna Letteratura Comparata e Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea presso l’Università di Salerno. Ha pubblicato tre volumi di poesia: L’altra stanza della voce (Guida, 2010, con prefazione di Dante Maffia); Versi di mare e d’orto (Oèdipus, 2013, con postfazione di Paolo Lagazzi); Breviario per vagabondi (Ladolfi, 2017, con prefazione di Mariano Baino). Ha tradotto Il libro sul nulla, capolavoro del poeta brasiliano Manoel de Barros (Oèdipus, 2014) e, sulla rivista Trivio, un’antologia di Paulo Leminsky. Ha inoltre tradotto per la prima volta in portoghese poesie di Rocco Scotellaro (Forum Italicum, New York, 2016) e Alfonso Gatto (Mosaico, Rio de Janeiro, 2017). Ha pubblicato, inoltre, i volumi di critica letteraria Il vuoto e la bellezza. Da Van Gogh a Rilke: come l’Occidente incontrò il Giappone (Guida, 2012) e Una catena tra Oriente e Occidente. Octavio Paz, la poesia giapponese e il Renga di Parigi (Oèdipus, 2014). È saggista, recensore e traduttore per riviste italiane e internazionali.