Storia di una giovane single tra pretese e pretendenti: equivoci, bugie, imbarazzo e pericolo. Tutto questo è “Una zitella da sposare”, in scena venerdì 24 marzo alle 21 al Teatro Charlot di Pellezzano.
Scritta dall’affiatato duo comico formato da Maurizio Paniconi e Alessandro Tirocchi, protagonisti anche in scena, e diretto da Marco Simeoli, l’originale commedia vede un cast formato da Valeria Monetti e Daniele Derogatis, un quartetto consolidato, che ha già riscosso grande successo di pubblico e critica con "La Storia D'Itaglia" e "Morta zia la casa è mia".
Il gruppo si ripropone di divertire il pubblico questa volta con una commedia nuova, briosa e divertente che punta a sottolineare anche un argomento molto attuale: quanto una donna indipendente e realizzata continui ad essere costretta oggi a rispondere alle convenzioni sociali che la vogliono moglie e madre per non sentirsi "in difetto".
SINOSSI Sfortunata in amore, Marta decide di non crederci più. Ma si ritrova iscritta suo malgrado a un social per cuori solitari. Cerca quindi la complicità dell’amico Luigi, che accetta di gestire il profilo e organizzare qualche appuntamento. Ne nasce un triangolo complicato, soprattutto per Luigi che si deve districare tra le chat. Per costringerla a scegliere, quest’ultimo organizza una cena a tre. Il ménage à trois esplode e dopo un incalzare di situazioni da panico, la verità travolge tutti. Compreso Luigi che complicherà ulteriormente la faccenda svelando un suo segreto… Chi sceglierà Marta?
Nei panni della protagonista Valeria Monetti, cresciuta a Cava dei Tirreni, dove, giovanissima, frequentò corsi di recitazione, canto e danza prima di partecipare alla prima edizione di Amici, che all’epoca si chiamava Saranno Famosi. Vent’anni dopo è un’attrice affermata e il teatro è la sua dimensione.
Ad aprile (il 21) l’ultimo appuntamento della II stagione: chiudono Maria Bolignano e Irene Grasso in “Gli uomini però sanno parcheggiare”. In scena l’attrice, scrittrice e regista napoletana che ha saputo, grazie alla sua ironia, interpretare ruoli dell’universo femminile, facendosi portavoce di tematiche sociali importanti, che molto spesso vengono sottovalutate, come quella della femminilità di una donna.