Al via dalla piazza di Roscigno il viaggio in venti tappe del festival giunto alla sua XXXV edizione, un viaggio tra arte, natura e storia nelle comunità di Campagna, Palomonte, Roscigno, San Cipriano Picentino e Serre, intervento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020, rigenerazione urbana, politiche per il Turismo e la Cultura, nell’ambito del programma unitario di percorsi turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale ed internazionale.
La direzione artistica è di Antonello Mercurio. Mercoledì 18 agosto taglio del nastro con il Francesco Citera quartet e progetto Oìza. Così ha inizio la storia di Adamo e di Eva, cioè la storia degli uomini, secondo gli Apocrifi del Vecchio Testamento: “Dopo che furono cacciati dal Paradiso, costruirono una capanna e passarono sette giorni piangendo e gemendo in grande afflizione. Dopo sette giorni, però, provarono fame e cercarono del cibo che potessero mangiare, ma non lo trovarono(…) E Adamo si mise in cammino per tutta la terra….” Il viaggio nasce dalla trasgressione, è la trasgressione. E come ogni violazione comporta sofferenza, tensione radicale, disagio e timori, ma anche conquista di conoscenza. Si è osservato che travel, viaggio, e travail, il travaglio del parto, hanno in inglese la stessa radice. Patimento e vita nuova, nella medesima esperienza. Questa commistione benefica e dannosa si pone anche nei due termini di hospes e hostis, l’ospite e il nemico, il viaggio resta comunque una scelta di libertà. Libertà che nella XXXV edizione de’ “’A Chiena” ci porterà dal 18 agosto al 17 dicembre in giro sui sentieri naturali e interiori della provincia salernitana, per conoscere la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra musica, il nostro artigianato, la nostra terra, la nostra lingua, per costruire finalmente una nostra identità. Il messaggio dell’intero cartellone è chiaro ed iridescente, come quello delle arti perché realizzati con spirito di fiducia, nella speranza di stimolare, in particolare nelle giovani generazioni quell’impennata di orgoglio per le proprie radici, strabilianti, e diverse. E nel dire le cose, nel dire il silenzio presente nel romanzo delle cose, i cinque sensi nel loro domandare devono riaccendere la meraviglia. Meraviglia che non è solo incanto o superamento estatico della ragione, ma è e continua ad essere riflessione: la riflessione del cogito che prova insieme l’angoscia del silenzio – ossia della morte – e la gioia della parola nel suono delle cose. Venti appuntamenti ci conduranno a riscoprire borghi invisibili, quali Roscigno Vecchia, Serre, Palomonte, San Cipriano Picentino, amministrazioni guidate da sindaci che, con Campagna capofila credono fermamente che le bellezze di ieri possano essere volàno per il futuro.
Il viaggio inizierà mercoledì 18 agosto, nella piazza di Roscigno, alle ore 21,30 ove si esibirà il fisarmonicista Francesco Citera con un quartetto composto da Pietro Ciuccio alle percussioni, Davide Sorrentino al basso e Angelo Loia alla chitarra, unitamente al progetto Oìza, che schiera, oltre i già citati strumentisti, Sergio Scavariello voce e le danzatrici Milena Acconcia ed Eleonora Citro. “E’ un piacere per me –ha commentato il Sindaco dell’incantevole e storico borgo Pino Palmieri – aver aderito a questo progetto così articolato e aver al mio fianco sindaci di comuni più grandi del nostro. La ripresa dopo quest’era pandemica ha portato numerosi turisti qui a Roscigno e l’evento del festival “ ‘A Chiena” è uno dei principali del nostro cartellone estivo che si concluderà il 21 agosto”. Basteranno le prime note di un paio di celebri pagine come “Tango pour Claude” e soprattutto “Fou Rire”, per sentire il profumo di un bistrot parigino, malinconia primaverile, ragazze sorridenti. Il viaggio continuerà verso l’Argentina, per rispolverare la lezione del grande Astor Piazzolla ma naturalmente riletta sul filo dell’Hazardus, tra cultura “alta” e popolare, in un mix irresistibile e, ancora, un’evocazione della sigla in stile musette del cartone animato Lupin III, brani originali quali Ugnardè, e virtuosismi tra Czardas, Cavaquinho e ragtime prima maniera.
Giovedì 19 agosto in Roscigno Vecchia alle 21,30 verrà inaugurata la sezione teatrale Borghi Invisibili, affidata alla creatività e alla regia di Pasquale De Cristoforo. I borghi hanno un fascino particolarissimo, sono pieni di vissuti antichi e vuoti d’abitanti. C’è un gran da fare per rendere loro giustizia e dare alle nuove generazioni una possibilità di riscoprirli nelle loro memorie più antiche. Ecco, allora, che si è pensato di affidare ad un bravo scrittore salernitano, Domenico Notari, la scrittura di quattro racconti che potessero far rivivere antiche “fole” dei quattro borghi interessanti dal progetto: Roscigno, Palomonte, Serre e San Cipriano Picentino. Insieme ai racconti letti dallo stesso Pasquale De Cristofaro, ci saranno tanti giovani musicisti che con la loro musica faranno vivere alcun angoli di questi splendidi borghi, mentre i visitatori nel breve ma intenso percorso, saranno accompagnati dagli attori Gabriele Bacco, Michela Ventre e Mario De Caro che interpreteranno una breve e lieve drammaturgia dedicata alla luna, agli amori e all’incanto della poesia.
Venerdì 20 agosto l’appuntamento sarà nella Cattedrale di Campagna, dove il violinista Giuseppe Gibboni torna ad esibirsi, da vincitore del Premio Paganini con l’ Orchestra Sinfonica Internazionale della Campania diretta da Leonardo Quadrini, in un luogo simbolico per i suoi concittadini, per donar loro la sua speciale interpretazione del I concerto del genio genovese.
Nel contempo, Borghi Invisibili toccherà Palomonte il 20 agosto e il 22 agosto ci si sposterà in Serre, mentre il 21 settembre toccherà gli scenari di San Cipriano Picentino.