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Chiedono soluzioni a stretto giro i 2600 Apu della regione Campania che ieri  mattina erano presenti con i loro rappresentanti sindacali alla conferenza stampa svoltasi nella Sala Gemellaggi del comune di Cava De’ Tirreni e indetta dall’Usb, con il sostegno di Potere al Popolo, per definire la tormentata vicenda contrattuale che da mesi va avanti tra rinvii e speranze.

Dopo mesi di lotta in cui i lavoratori per le Attività di Pubblica Utilità si sono battuti in decine di comuni della Regione Campania, il gruppo degli 80 Apu di Cava de’ Tirreni riesce a spuntarla ottenendo la prima convocazione ufficiale dal Ministero del Lavoro. Una vittoria inaspettata che però rimanda qualunque ipotesi di soluzione al 9 luglio prossimo, data in cui 30 sindaci della Campania siederanno al tavolo del Ministero con Francesco Vanin - Consigliere per le imprese, le crisi di impresa e del lavoro - incaricato della trattativa con le rappresentanze sindacali. Indiscrezioni trapelate parlano del possibile stanziamenti di un fondo ingente da parte del Ministero ma non è chiaro quale sia il disegno previsto per gli Apu. Intanto al termine della conferenza “il Comune” ha assicurato l’Assessore alle Politiche Sociali Antonella Garofalo, “si impegnerà ad elaborare un progetto da presentare al ministero per l'impiego di questi lavoratori”. Alla conferenza di ieri mattina erano presenti Davide Trezza coordinatore nazionale Potere al Popolo e responsabile della federazione del sociale Usb Salerno, Giovanni Pagano esponente dell’esecutivo nazionale Usb e Massimo Di Giuseppe, lavoratore Apu di Cava de’ Tirreni.

“Queste persone hanno già dato – commenta Davide Trezza coordinatore nazionale Potere al Popolo e responsabile della federazione del sociale Usb Salerno - E’ tempo di riavere quello che con un atto ingiusto gli è stato tolto. Con il progetto Apu, gli addetti alle attività di pubblica utilità, hanno lavorato per 580 euro al mese senza contributi, malattie, ferie o altri diritti. Hanno dimostrato la necessità per il comune di Cava di inserire in pianta organica operai che consentirebbero di provvedere alla cura e alla manutenzione di interi spazi e servizi comunali che oggi sono – per forza di cose – abbandonati al proprio destino. Oggi molti di loro avanzano ancora due mensilità che non gli sono state corrisposte da alcuni plessi scolastici presso cui hanno prestato servizio. Quanto dovrà ancora durare questo calvario? Martedi saremo al Ministero per chiedere risorse per la stabilizzazione. Il Comune di Cava dovrà – dal canto suo - fare la sua parte presentando un progetto che consenta il ritorno al lavoro immediato degli 80 lavoratori coinvolti nel progetto”.

“Ottenere il tavolo al Ministero è stato un risultato importante – dice orgoglioso Giovanni Pagano esponente dell’esecutivo nazionale Usb - La costanza della battaglia dei lavoratori ha premiato. C’è l’esigenza di risorse umane nel servizio pubblico e i lavoratori sono pronti. Il Sud ha bisogno di un grande piano di occupazione, per la messa in sicurezza del territorio e il rilancio dei nostri comuni. Il tavolo del 9 deve segnare un cambio di passo. Grande assente è la Regione Campania che non si assume la responsabilità di questa platea. Continua a perdere tempo in spot elettorali come il concorsone che De Luca sta pubblicizzando da mesi e che comunque non garantirà dei posti di lavoro ma semplicemente dei tirocini con la possibilità per i comuni di attingere da quella graduatoria senza alcun obbligo di assunzione. Per il “concorsone” sono stati spesi 100 milioni di euro del Fondo Sociale per l’occupazione e la cooperazione, lo stesso fondo da cui ha attinto il progetto Apu. Non potevamo utilizzare questi 100 milioni di euro per alleviare le difficoltà di disoccupati e comuni che oggi hanno difficoltà a portare avanti anche i servizi minimi?”